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Restare al passo con i tempi e proporre strumenti innovativi che soddisfino sempre le nuove generazioni, accompagnandole verso un apprendimento dinamico, coinvolgente e appassionato. Ad aver individuato il giusto metodo è Rizzoli Education, che entra nel mondo del podcast con nuove serie, originali e per tutti, dove trasversalità e qualità sono i punti di forza.
È possibile scoprire la nuova sezione podcast su sul sito di Rizzoli Education e ascoltare i trailer dei podcast originali a cura degli autori della stessa casa editrice, rivolti a tutti i cicli scolastici, con audio racconti, approfondimenti su temi d’attualità, consigli di lettura, tanti contenuti in tante voci: efficaci assaggi della produzione che sarà fruibile a partire da settembre.
I podcast di Rizzoli Education
I podcast di Rizzoli sono progettati, scritti e realizzati dalle proprie redazioni e rivolti a tutti i cicli scolastici: primaria e secondaria di 1° e 2° grado. Al nuovo progetto hanno aderito con entusiasmo autori e autrici Rizzoli Education di grande esperienza, per una produzione di qualità e al passo con i tempi.
La pandemia ha costretto tutti, anche la scuola, a cambiamenti veloci con i podcast che sono entrati, gioco-forza, nelle nostre abitudini e nei nuovi ritmi di vita, di lavoro e di studio. Con lo scoppio dell’emergenza Covid si è aperta una nuova partita da giocare e Rizzoli Education è scesa in campo subito, avendo competenze, risorse e contenuti. Sono nati così podcast originali che soddisfano un’ampia proposta di discipline, temi, target, stili narrativi molto diversi tra loro. La storia, l’arte, la scienza, la geografia, le lingue, ma anche il racconto di uomini e donne che hanno reso il mondo un posto migliore.
Alla trasversalità dei temi, come ci si aspetta da una grande casa editrice, è stata unita una grande attenzione alla qualità, perché se è vero che in un podcast è la voce il primo elemento a colpire, quando si fa “play” sono poi i contenuti che spingono a proseguire nell’ascolto delle diverse puntate.
A parlare del progetto sono Alessandra Porcelli, Direttrice Editoriale, e Massimiliano Prato, Direttore del Marketing e della Comunicazione, il quale dichiara: “La collaborazione con Belleville e con Matteo B. Bianchi proseguirà anche a settembre nel back to school con un’iniziativa dal titolo “A scuola di podcast – Come Scrivere un podcast”. Il podcast può essere usato a scuola sia come strumento di trasmissione di competenze sia come progetto da realizzare concretamente in classe: un nuovo sentiero che non è unidirezionale, ma che apre al dibattito dinamico, al confronto, al lavoro di gruppo in una dimensione nuova e contemporanea, dove il cellulare non è solo una distrazione ma diventa uno strumento importante e fondamentale. Per questa ragione abbiamo voluto offrire l’opportunità ai/alle docenti di esplorare “in prima persona” tutte le potenzialità di questo format”.
La parola ad Alessandra Porcelli
Alessandra Porcelli, Direttrice Editoriale, ha commentato con entusiasmo l’avvicinamento della casa editrice verso il mondo dei podcast. Infatti, ha spiegato: “Il podcast sta vivendo una grande espansione nel mondo, ma in Italia per tanto tempo la conoscenza di questo strumento è apparsa lenta e difficile. Per questo motivo, la nostra prima intenzione è formare gli insegnanti”, che spesso appartengono a generazioni diverse e faticano ad acquisire la giusta dimestichezza con strumenti nuovi e innovativi. La collaborazione con la scuola di scrittura Belleville sarà il giusto modo per abbattere muri, diffidenza e difficoltà, rendendo il podcast davvero alla portata di tutti.
Inoltre, “sempre da settembre, una serie podcast avrà l’obiettivo di portare il format anche in classe, dalla scuola primaria alla secondaria di 2° grado, per integrare – e non sostituire – la lezione tradizionale. La serie attraversa tutte le materie, dalle discipline scientifiche a quelle umanistiche. Il podcast dà così un valore aggiunto e offre spunti e curiosità attraverso i quali invogliare gli studenti ad approfondire sui libri di testo gli argomenti affrontati. Le esigenze dei podcast pensati da Rizzoli Education sono differenti: da un lato svecchiare la didattica, dall’altro moltiplicare i contenuti”.
Quindi ha aggiunto: “Con i podcast, continuiamo a differenziare i canali attraverso cui eroghiamo i contenuti per raggiungere ragazzi e ragazze che hanno esigenze di apprendimento diverse, soprattutto all’indomani della pandemia. Cambia il modo di fare didattica e anche noi abbiamo deciso di avventurarci in un’esperienza nuova, rispettando le regole comunicative che stanno alla base del podcast. Il primo obiettivo è lavorare sugli insegnanti: stiamo per lanciare un corso di formazione sui podcast a loro dedicati, affinché conoscano a fondo uno strumento nuovo che può rivelarsi una bella opportunità per coinvolgere gli studenti. Gli insegnanti possono imparare anche a intraprendere un lavoro cooperativo in classe per realizzare un podcast”.
Nella trasversalità di temi proposti dai podcast di Rizzoli, quali sono i preferiti della Direttrice Editoriale? “La storia dei collezionisti che hanno fatto la storia dell’arte è uno degli argomenti più curiosi. È uno di quei temi che difficilmente viene trattato nei libri di testo. Anche raccontare la storia dei vincitori di Premi Nobel della chimica e della fisica è importante per umanizzare personaggi che appaiono inarrivabili, raccontando i loro punti di forza e le loro debolezze e avvicinandoli così agli studenti. Mi piace molto puntare sulla parte umana, che si rivela molto ingaggiante”.
Rizzoli da sempre si confronta con generazioni diverse di studenti, offrendo uno spaccato della società. Quali caratteristiche meglio connotano gli alunni di oggi? “Apprendono in modo diverso e hanno competenze diverse rispetto al passato. Lo testimonia, per esempio, la dimestichezza con il mondo digitale, che non va demonizzata ma potenziata. Sono anche particolarmente portati per il lavoro cooperativo. Si tratta di potenzialità che gli editori e gli educatori devono cogliere e valorizzare. Inoltre, c’è un’integrazione di culture diverse molto più variegata rispetto al passato. Un’unica erogazione di contenuti non va più bene all’interno di classi che sono sempre più eterogenee”, commenta Alessandro Porcelli.

Non mancano i nuovi progetti: “C’è un cassetto mezzo aperto e molto importante, che si basa su parità di genere e pluralità, per portare questi valori dentro ai libri destinati a ogni grado di istruzione, dalla primaria alla secondaria di 2°. Il progetto è già stato lanciato, dopo aver lavorato moltissimo sulla parità di genere, ma iniziamo solo adesso la formazione dedicata a tutte le redazioni della casa editrice incentrata sul tema della multicultura”.
I podcast di Rizzoli: parla Massimiliano Prato
Rizzoli si rinnova e resta al passo con i tempi. Massimiliano Prato, Direttore del Marketing e della Comunicazione, lo conferma. Infatti, ha sottolineato: “La pandemia ci ha inevitabilmente posto davanti ad alcuni quesiti fondamentali. Come sarà il futuro? Abbiamo così deciso di puntare sul digitale. Il cellulare – a cui i giovani sono tanto affezionati ed è spesso la causa di non pochi rimproveri – può non essere uno strumento di distrazione. Attraverso il podcast noi di Rizzoli sfatiamo questo mito. Il libro è da sempre il nostro core business, ma con i podcast arricchiamo l’offerta”.
“Abbiamo voluto avvicinare la scuola a un mondo differente, andando oltre l’audiolibro. Rizzoli ha voluto puntare sul podcast e sviluppare un percorso che avvicinasse la scuola allo strumento. Il mondo dell’istruzione non era ancora pronto. Fondamentale è stato il lavoro al fianco della scuola Belleville, che ci ha dato un’infarinatura su come affrontare il discorso nel settore scolastico. Adesso stiamo creando dei percorsi all’interno dei libri per avvicinare docenti e studenti: abbiamo creato 14 serie e ognuna è composta da un numero di episodi compreso tra 8 e 12, da indirizzare a ogni grado di istruzione. Da indagini che eseguiamo periodicamente, capiamo che ci rivolgiamo a un target molto impegnato nell’ambito scolastico, ma che spesso necessita di tempo per adeguarsi alla modernità dei nostri giorni. Ci rivolgiamo ai docenti, affinché ascoltino le serie podcast e poi le portino in classe per farle ascoltare anche gli alunni. Il podcast è uno strumento audio di facile fruizione, che può ascoltare il docente e l’alunno, il quale può farci sopra esercizi e verifiche”, ha spiegato.
Anche il Direttore del Marketing e della Comunicazione ha ricordato che “a partire da settembre faremo 4 appuntamenti da un’ora e mezza ciascuno, in live streaming, per spiegare a docenti e famiglie come si sviluppa un podcast, dalla nascita alla realizzazione. Non tutti hanno l’opportunità di andare in sala di registrazione per realizzarlo: ci sono strumenti per smartphone e computer per creare clip audio e montaggi. Importante però porre la dovuta attenzione anche allo storytelling, che può affrontare qualsiasi argomento, anche quelli che in classe non si affrontano. L’unico aspetto positivo apportato dalla pandemia è stato il veloce adeguamento agli strumenti digitali. Abbiamo voluto proporre uno sguardo ad ampio raggio: il podcast è davvero alla portata di tutti e può davvero essere portato in classe (oltre a poter essere fruito a casa). Oggi ai docenti possono essere forniti materiali completamente nuovi e innovativi, integrativi e di supporto alla carta stampata. Sono convinto che da qui a breve il podcast vivrà un exploit. Bisogna solo capire l’importanza dello strumento”.