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Roberto Brunetti trovato morto in casa: addio all'attore di Romanzo criminale

Roberto Brunetti

Addio a Roberto Brunetti, attore di Romanzo criminale trovato morto nella sua abitazione di Roma: aveva 55 anni.

L’attore Roberto Brunetti, meglio come “Er Patata”, è stato trovato morto nella sua abitazione romana nella tarda serata di venerdì 3 giugno. Reso celebre da alcuni film di grande successo ai botteghini, primo fra tutti Romanzo Criminale, sarà l’autopsia a stabilire le cause del suo decesso.

Roberto Brunetti morto

Il ritrovamento è giunto dopo che la compagna e alcuni conoscenti che non riuscivano a mettersi in contatto con lui hanno lanciato l’allarme. Giunte sul posto, le forze dell’ordine hanno trovato il suo corpo senza vita ed effettuato un sopralluogo per cercare di risalire alle cause del decesso. L’appartamento dell’attore è stato trovato in ordine e sul suo cadavere non ci sarebbero segni di violenza.

Secondo l’edizione romanda di Repubblica, in casa sarebbero state trovate tracce di stupefacenti. La Polizia scientifica le ha acquisite e le sottoporrà ad accertamenti per individuarne il principio attivo. Sarà comunque l’esame autoptico a chiarire se sia stata effettivamente l’assunzione di una parte della sostanza sequestrata nell’abitazione a causarne la morte oppure se questa sia legata ad altri fattori.

Roberto Brunetti: chi era

“Er patata”, questo il soprannome con il quale Brunetti era noto al pubblico, deve la sua celebrità soprattutto alla partecipazione ad alcune commedie di grande successo a fine anni Novanta tra cui Fuochi d’artificio di Leonardo Pieraccioni e Paparazzi di Neri Parenti. Ha però anche preso parte a film drammatici come Fatti della banda della Magliana e Romanzo criminale, diretto da Michele Placido nel 2005 e adattato dall’omonimo romanzo. Dal 2012, anno in cui uscirono nelle sale Il rosso e il blu e Baci salati, non era più apparso sul grande schermo e si era dedicato ad altri lavori.

Negli ultimi anni, l’attore ha dovuto far fronte a non poche difficoltà legate alla povertà. Dopo un arresto dovuto al possesso di droga (a cui sono seguiti sei mesi ai domiciliari e un anno e mezzo alla casa circondariale di Velletri), si è mantenuto con il reddito di cittadinanza e le ospitate di Barbara D’Urso.