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Roberto Molinari: premiato 18enne che accudisce genitori

Roberto Molinari

Dopo aver ricevuto il premio Bontà il 18enne Roberto Molinari, che accudisce tutta la famiglia, diverrà anche cittadino dell'anno di Spino d'Adda.

In una società profondamente egoista, basata fondamentalmente sull’immagine e sul proprio ego, rincuora sapere che esistono ancora persone veramente buone, tanto da essere premiate per tale qualità ormai così rara. Una di queste è Roberto Molinari, un ragazzo di appena 18 anni che il 25 luglio 2018 diverrà anche cittadino dell’anno di Spino D’Adda, comune in provincia di Cremona. Da quando ha 7 anni, infatti, Roberto si occupa della mamma, del papà e anche della sorellina più piccola. Senza lamentarsi ma con tanta serenità.

La storia di Roberto Molinari

Dopo il premio Bontà, riconoscimento a livello provinciale, Roberto Molinari verrà insignito anche dell’onorificenza di cittadino “spinese” dell’anno. Tutta la comunità Spino D’Adda, comune di circa 7mila anime in provincia di Cremona, non ha infatti dubbi. Il lavoro e l’impegno del 18enne merita di essere riconosciuto anche a livello istituzionale. “Sono molto felice di questo premio, anche se in realtà, per quanto faccia cose che altri ragazzi della mia età non fanno, non è nulla di eccezionale: mi premiano per la mia quotidianità in cui mi rispecchio e sono sereno” spiega però Roberto Molinari.

Il giovane infatti assicura che, nonostante i sacrifici, gli “piace” accudire i genitori e la sorella più piccola, nonché la casa. Fin da molto piccolo, infatti, Roberto ha cominciato a comprendere che la madre era affetta da una grave patologia articolare che non le permette di muoversi come vorrebbe. E così, già all’età di 7 anni, Roberto ha cominciato ad alzarsi prima dei genitori per preparare la colazione a tutti e se si accorgeva che la mamma stava troppo male rimaneva “a casa da scuola” per prendersi cura di lei, come racconta al Corriere della Sera.

Ad aggravare la situazione anche il fatto che il papà ha subìto un infarto mentre la sorellina Michela, quasi 12 anni, ha una sindrome autoimmune difficile da gestire. “Ogni settimana vado al supermercato. Poi mi occupo della casa, faccio le pulizie e spesso cucino. E poi ci sono le bollette da pagare, le commissioni in farmacia: anche a quelle penso io” racconta il 18enne. Per non pesare troppo sulla famiglia ha rinunciato anche al calcio, ma non alla fidanzata e allo studio. A scuola, infatti, ha la media dell’8,4. “Studiare mi piace, non mi crea uno stress eccessivo anche se – assicura – mi piacciono pure le vacanze, eh”.

Da fratello a padre

Roberto Molinari più che un figlio si sente un padre, soprattutto nei confronti della sorellina. “Quando sono andato a colloquio dalla sua professoressa mi sono sentito più che un fratello maggiore” prosegue sempre al Corriere della Sera. “Cerco di dare a mia sorella un po’ di serenità. Di sera le controllo il diario e mi assicuro che abbia fatto tutti i compiti“.

“I miei genitori mi hanno cresciuto insegnandomi che è normale dedicare attenzione a lei e avere un bel rapporto reciproco. E io non faccio che questo. – prosegue – Ho capito che nella vita sono le difficoltà a spaventarci, ma se ci si aiuta tutto diventa più facile”.

Il premio

“In una società che crede i ragazzi svogliati, Roberto è l’esempio che esistono giovani silenziosamente presenti” sottolinea il sindaco di Spino d’Adda Luigi Poli. E’ stata invece l’assessore ai servizi sociali Eleonora Ferrari, assieme all’ex sindaco Paolo Riccoboni che guida l’opposizione, a proporre Roberto Molinari come cittadino dell’anno. Martedì 3 luglio la proposta è stata ratificata in Consiglio comunale, dove si è deciso anche che il premio verrà consegnato il 25 di questo mese, nel corso della festa di San Giacomo, patrono di Spino d’Adda.