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Roberto Speranza costretto alle dimissioni solo se indagato? L'indiscrezione

Speranza dimissioni se indagato

Cosa accadrebbe se il ministro Speranza dovesse essere indagato dalla Procura di Bergamo nel caso sui documenti dell'Oms? Per alcuni dimissioni.

L’indagine della Procura di Bergamo che riguarda la gestione della pandemia da parte dell’ex Commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, e dell’esperto italiano dell’Oms, Ranieri Guerra, in riferimento ad un documento inviato dall’Organizzazione mondiale della sanità che si sarebbe cercato di far sparire, mette seriamente in difficoltà il cammino del governo Draghi. Questo avviene in quanto all’interno del suo esecutivo sono molti i ministri confermati del governo precendete e, tra questi, c’è quello che maggiormente potrebbe essere coinvolto in questa vicenda, ovvero il ministro della Salute Roberto Speranza. Quest’ultimo è gia da diversi giorni sotto costante attacco da parte dalle forze del centrodestra, ivi comprese quelle attualmente al governo, e da Italia Viva. Ecco dunque che secondo un’indiscrezione pubblicata da Libero, al ministro Speranza potrebbero essere richieste le dimissioni qualora venisse anch’esso indagato dalla Procura di Bergamo.

Speranza: dimissioni solo se indagato?

Per il ministro Speranza non sono certi giorni facili. Contro di lui ci sono le forze politiche sopracitate, ma anche una parte di opinione pubblica che lo critica per aver sempre prefetito la linea del rigore a quella delle riaperture. Il titolare del dicastero della Salute ha ricevuto anche diverse minacce di morte, ma non per questo ha cambiato la sua linea. Matteo Salvini parla di chiusure ideologiche, mentre buona parte del mondo della scienza sostiene che riaprire oggi in maniera sconsiderata potrebbe ricondurci in pochi settimane al punto di partenza. 

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi cerca di mediare in questo continuo gioco delle parti ed ha per questo pubblicamente difeso il proprio ministro nel corso della conferenza stampa dell’8 aprile. Clima teso dunque nel governo, con forze politiche come la Lega, Fratelli d’Italia e Italia Viva che non fanno nulla per cercare di abbassare i toni.