> > Robot sostituiscono forza lavoro nei paesi in via di sviluppo

Robot sostituiscono forza lavoro nei paesi in via di sviluppo

Robot sostituiscono forza lavoro nei paesi in via di sviluppo

Secondo la World Bank, nei paesi in via di sviluppo due terzi dei posti di lavoro sono destinati a essere occupati da robot. Analizziamo il fenomeno Fino a oggi, i timori legati alla presenza di robot nel mercato del lavoro che rischia di aumentare la disoccupazione, si sono concentrati sulle naz...

Secondo la World Bank, nei paesi in via di sviluppo due terzi dei posti di lavoro sono destinati a essere occupati da robot. Analizziamo il fenomeno

Fino a oggi, i timori legati alla presenza di robot nel mercato del lavoro che rischia di aumentare la disoccupazione, si sono concentrati sulle nazioni sviluppate, nelle quali si stima siano in pericolo tra il 35 e il 47% dei posti di lavoro “umani” (come segnalato in un report di Bank of America).

Le problematiche più importanti però, secondo il report, le dovranno subire Africa e America Latina, cioè due paesi che possono ancora essere ritenuti a tutti gli effetti, paesi in via di sviluppo, ma avranno presto lo steso numero di robot “lavorativi” dei paesi sviluppati. Secondo la World Bank, in questi paesi oltre il 60% di lavoro sono pronti ad essere occupati da robot. Oltre al danno arriverebbe la beffa, e i motivi sono soprattutto due.

Ad aggravare la situazione in questi paesi potrebbe aggiungersi il possibile “reshoring” (rimpatrio delle aziende nei paesi sviluppati) dei paesi che hanno investito nelle aziende nelle zone in via di sviluppo, caldeggiato dallo stesso nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. È anche vero che il reshoring avrebbe effetti minimi, perchè ormai la delocalizzazione non è solo più un fattore di costo del lavoro, ma anche di professionalità, rete di approvvigionamento delle materie prime e vicinanza ai paesi con crescita della domanda interna, come ad esempio la Cina.

Quali sono quindi le contromisure consigliate per non farsi trovare impreparati?Come dice Darwin, non sopravvive il più forte ma chi per primo si adatta al cambiamento. Il consiglio delle Nazioni Unite ai paesi in via di sviluppo è chiaro e inequivocabile: “abbracciare la rivoluzione digitale”. A cominciare dall’educazione infantile, dalla presenza della Rete in azienda e da norme giuridiche apposite per favorire la digitalizzazione di intere aree non connesse.