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Roma: tumore non diagnosticato, condanna e risarcimento maxi all'Asl

Roma

Il Tribunale civile di Velletri ha riconosciuto in primo grado un risarcimento di 660 mila euro ai familiari di un uomo morto nel 2009 a 61 anni per un tumore al polmone non diagnosticato.

L’ Asl Roma 6 e riconosciuto un risarcimento di 660mila euro ai familiari di un uomo morto nel 2009 a 61 anni per un tumore al polmone non diagnosticato oltre tre anni prima. Ne dà notizia l’avvocato Fabio Gaudino, che ha rappresentato i familiari della vittima.

E’ il luglio del 2008 quando l’uomo, a seguito di una fuoriuscita di sangue dalla bocca, si sottopone a tac. Questa volta la diagnosi è positiva, al contrario della prima a cui nessuno aveva dato importanza. In prossimità del polmone destro è stata individuato un tumore molto esteso. Vani saranno la chemioterapia e l’intervento.

Come finisce la brutta vicenda

L’uomo è deceduto dopo pochi mesi. A seguito di una rilettura dell’esame tac del 2005 è emerso che il radiologo degli ospedali di Anzio non aveva visualizzato correttamente quello che era un tumore. Ciò ha ritardato il necessario intervento e le dovute cure.

Il Giudice Renato Buzi ha accertato il nesso di causalità tra “l’inspiegabile mancanza ” e la morte di paziente riconoscendo ai familiari di Lui un risarcimento per il danno morale sofferto in conseguenza del lutto. “Una causa durata quattro anni che dopo un’attenta istruttoria ha fatto giustizia“ dice l’avvocato.

L’ospedale non ha mai voluto risarcire il danno perchè non veniva ritenuto fosse colpa dello stesso: anche di fronte l’evidenza ha negato ogni responsabilità.