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Roman Abramovich, il suo ruolo nei negoziati tra Russia e Ucraina

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L'ex presidente del Chelsea, Roman Abramovich, ricopre un ruolo chiave nei negoziati fra Russia e Ucraina: il viaggio in Turchia e l'avvelenamento

Da quanto è emerso negli ultimi giorni, l’oligarca russo Roman Abramovich sembra essersi rivelato una figura importante nei negoziati fra Mosca e Kiev. Il miliardario è da sempre un fedelissimo di Putin, ma condivide qualcosa anche con Zelensky.

Roman Abramovich, cosa sta accadendo al miliardario russo

L’indiscrezione pubblicata dal ‘Wall Street Journal‘ e dal sito di inchiesta ‘Bellingcat‘, hanno acceso i riflettori sulla figura di Roman Abramovich, ricchissimo oligarca russo, ex presidente del club londinese del Chelsea. Da quanto è emerso, il magnate avrebbe compiuto diversi viaggi nelle ultime settimane, per fare da mediatore tra Russia e Ucraina sin dal 24 febbraio, giorno in cui è ufficialmente iniziata l’invasione da parte di Mosca. In uno di questi viaggi, in particolare quello in Turchia, Abramovich avrebbe iniziato a soffrire di mal di testa e notevoli eruzioni cutanee: sintomi riconducibili all’avvelenamento. L’oligarca si era sentito male dopo essere stato in Ucraina e ha iniziato a soffrire una volta arrivato ad Instambul, dove è stato curato.

Il rapporto con Vladimir Putin e quello con Volodymyr Zelensky

Da quanto si sa, Abramovich ha da sempre un ottimo rapporto con il presidente russo Vladimir Putin, tanto da essere uno dei suoi principali uomini di fiducia. Allo stesso tempo però, il magnate condivide le radici ebraiche con Zelensky, di cui sarebbe amico. Lo stesso presidente ucraino ha, infatti, fatto pressioni a Biden per non includere Abramovich nella lista degli oligarchi russi a cui imporre le sanzioni.