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Romania, proteste di piazza: ecco cosa sta succedendo e perché

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La Romania, negli ultimi giorni, è teatro di grandi manifestazioni di piazza. Il problema è la corruzione nel Paese. Ecco cosa sta succedendo. Da qualche giorno in Romania la popolazione è impegnata in clamorose proteste di piazza contro il governo. Il motivo è che quest’ultimo ha emanato un ...

La Romania, negli ultimi giorni, è teatro di grandi manifestazioni di piazza. Il problema è la corruzione nel Paese. Ecco cosa sta succedendo.

Da qualche giorno in Romania la popolazione è impegnata in clamorose proteste di piazza contro il governo. Il motivo è che quest’ultimo ha emanato un decreto ribattezzato “salva – corruzione”. L’ha emanato, poi l’ha ritirato.

Ancora domenica sera, a Bucarest, in piazza sono scese quasi 200 mila persone. E’ il sesto giorno consecutivo di protesta. Il premier Sorin Grindeanu, per tutta risposta, ha dichiarato a chiare lettere ai microfoni dell’emittente nazionale Antenu 3 di non avere alcuna intenzione di dimettersi.

Il ritiro del decreto

Il decreto salva – corruzione è stato ritirato dal governo dopo le prime manifestazioni di piazza. Ora, però, la marcia indietro rischia di trasformarsi in un boomerang. Gli attivisti anti governo la considerano prima di tutto una mossa tardiva. In secondo luogo non la reputano tale da cancellare quello che, comunque, è visto come un tentativo di “amnistiare” (per la precisione il decreto parla soprattutto di riduzione di pena per i reati di corruzione e abuso di potere) tutta una lunga serie di reati di corruzione.

La corruzione in Romania

La Romania non vedeva proteste così estese dai tempi della caduta del regime di Ceausescu nel 1989. Da allora, il Paese si è reinventato facendo sforzi enormi, fino a riuscire a entrare a far parte dell’Unione Europea nel 2007.

La corruzione è rimasta uno dei principali problemi per tutto questo tempo. Secondo un’indagine dell’anno scorso, il 15% dei parlamentari romeni risultava sotto indagine con l’accusa di corruzione oppure lo era stato in passato. Ma il fenomeno non si limita alla sfera politica, perché coinvolge anche molti funzionari pubblici.

E’ anche a fronte degli sforzi di una parte della società, guidata dall’Agenzia Nazionale Anticorruzione (con a capo il procuratore Laura Codruta), che il decreto emanato dal governo è stato accolto con grande ostilità.

Per ora, dal punto di vista pratico, oltre al ritiro del decreto, sono arrivate le dimissioni di Florine Janu, ministro per gli Affari e il Commercio, e una crescente tensione fra il premier Grindeanu e il ministro della Giustizia Florin Iordache.