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Roscigno, il paese abbandonato con un custode

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Ci sono persone per cui la solitudine non sembra essere un problema. Provate a immaginare vivere completamente isolati, in un paese che si è lentamente svuotato di ogni anima, e tocca a voi custodirlo e mantenerlo. La maggior parte di noi vive nelle città, e non saprebbe neppure che sensazioni si ...

Ci sono persone per cui la solitudine non sembra essere un problema. Provate a immaginare vivere completamente isolati, in un paese che si è lentamente svuotato di ogni anima, e tocca a voi custodirlo e mantenerlo. La maggior parte di noi vive nelle città, e non saprebbe neppure che sensazioni si provino in una situazione del genere.

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Beh, è quello che ha fatto Giuseppe Spagnolo. Siamo in Campania a Roscigno Vecchia, minuscolo borgo contadino in provincia di Salerno. Qui fino al 2000 c’erano a malapena quattro persone; oggi, è rimasto da solo. Tutti gli abitanti si erano già trasferiti a Roscigno Nuova quando, agli inizi del novecento, una serie di frane avevano spopolato il paese. Ma lui no. Giuseppe è rimasto, solo con il suo orgoglio e la sua malinconia.

Giuseppe adesso è un volontario della Pro Loco, il custode di quello che lui definisce un “museo a cielo aperto” che custodisce la storia del paese. L’uomo è fiero del suo ruolo, ultima persona che conserva il passato di Roscigno in una casa sistemata apposta per lui. Strumenti agricoli, lavorazione del pane, latte, formaggio, la storia di un’Italia che non c’è più e che ha dato le basi per la nazione in cui viviamo oggi.