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Rt ospedaliero, cos'è e come potrebbe influenzare i colori delle regioni

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Speranza sta valutando l’ipotesi di cambiare il sistema di valutazione dell'incidenza del Covid nelle regioni, sostituendo Rt con indicatori sui ricoveri.

Il generale Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, ha fissato l’obiettivo del milione di vaccinazioni giornaliere entro giugno. Considerando le forniture attese nelle prossime settimane, il ritmo della campagna vaccinale resterà costante. Almeno fino all’inizio del mese di giugno la campagna vaccinale difficilmente subirà un’accelerazione. Intanto in Lombardia in meno di 24 ore si sono prenotati quasi 500mila over 50. Il presidente Attilio Fontana si è detto soddisfatto del “risultato record per una regione che continua a rispondere in maniera pronta e decisa all’appello di vaccinarsi”. Mentre calano i contagi, il governo è al lavoro per ripensare il coprifuoco e stabilire le nuove riaperture. Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, sta valutando l’ipotesi di cambiare il sistema di valutazione del rischio epidemico nelle regioni, sostituendo l’Rt con indicatori sui ricoveri ospedalieri. Con l’Rt ospedaliero potrebbero cambiare i parametri che stabiliscono i colori delle regioni.

Rt ospedaliero, i possibili nuovi indicatori

Il ministro Speranza sta valutando l’ipotesi di cambiare il sistema di valutazione del rischio epidemico nelle regioni.

L’Rt, l’indice di reinfezione, potrebbe essere sostituito con indicatori che riguardano l’accesso ai ricoveri ospedalieri. L’idea è quella di definire l’algoritmo che descrive l’incidenza de Covid in una Regione non in base ai nuovi casi di Covid-19 diagnosticati positivi, ma considerando il numero di ricoveri in terapia intensiva e nei reparti di medicina.

Rt ospedaliero, il commento dell’esperto

Intervistato dal Corriere della Sera, l’epidemiologo Cesare Cislaghi ha commentato la possibilità di valutare in modo diverso lo sviluppo dell’emergenza sanitaria. “In questo momento l’Italia tenderebbe a mostrare un’immagine più favorevole alle riaperture in conseguenza di un indice di ospedalizzazione che va diminuendo più dell’indice di contagio”, ha dichiarato.

Quindi ha sottolineato: Le vaccinazioni stanno determinando il calo dei casi gravi di malattia e quindi in ospedale arriverebbero proporzionalmente meno pazienti“.

“Il concetto da cui si parte è che ormai le regioni ritengono che il problema non sia più tanto la diffusione dei contagi da virus quanto la sostenibilità delle strutture sanitarie, cioè la capacità di rispondere all’emergenza legata alle cure per pazienti gravi”, ha aggiunto.

Rt ospedaliero, il calcolo attuale e il cambio degli indicatori

Parlando del modo in cui attualmente viene calcolato l’Rt, ha commentato: “Le critiche sull’attuale sistema dipendono dal fatto che l’indicatore si basa sulla data di inizio sintomi. Questo comporta il rischio che manchi di tempestività.

Quale potrebbe essere, invece, il punto debole dei nuovi parametri? “Il risultato cambierebbe solo se la proporzione di positivi ospedalizzati diminuisse e non vorrei però che questo venisse vissuto da parte del sistema come un implicito e magari non cosciente disincentivo a ricoverare. Ma non dubito che i medici difenderanno il principio dell’appropriatezza dell’assistenza”, ha spiegato Cislaghi.