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Runner ucciso dall'orso, i genitori: "Non siamo per l’abbattimento degli animali. Chiediamo giustizia per Andrea"

Manifesto Andrea Papi

"Non siamo di quelli che vogliono che l’orso sia abbattuto" affermano i genitori del runner ucciso dall'orso

Tornano a parlare i genitori di Andrea Papi, il giovane runner ucciso dall’orso Ji4 in Trentino. Non chiedono un’inutile vendetta ma una vera giustizia per il figlio.

I genitori del runner ucciso dall’orso, faro di dignità

Mentre in Trentino torna la paura dopo l’avvistamento di un orso vicino una pista ciclabile, tornano a parlare Franca Ghirardini e Carlo Papi, genitori di Andrea, il giovane runner ucciso in Trentino dall’orso Jj4.

Nel mare di polemiche che si sono scatenate dopo la decisione dell’abbattimento dell’orso e la successiva sospensione del Tar di Trento, le parole dei genitori di Andrea Papi sembrano l’unico faro di lucidità.

Nessuno schieramento “pro” o “contro”, come si tende ad estremizzare in ogni questione che ormai divide in fazioni su qualunque argomento. Solo parole di grande dignità che chiedono una sacrosanta giustizia per Andrea Papi.

“Ero stata io a trasmettergli la passione per la natura, Andrea era un ragazzo pieno di vita, solare. Merita giustizia, non so se ci riuscirò, ma ho giurato che lotterò fino all’ultimo respiro” le parole della madre di Andrea, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

“Non chiediamo abbattimento”

“Non siamo di quelli che vogliono che l’orso sia abbattuto” afferma Carlo Papi . Poi aggiunge: “Non voglio vendetta ma giustizia, dignità per Andrea e le scuse pubbliche della Provincia perché sapevano che sarebbe potuto succedere. Questo progetto, il Life Ursus, è sfuggito di mano, è andato alla deriva, almeno sette incidenti dal 2014 e nessuno ha fatto niente”. Il papà di Carlo si riferisce al progetto che nella sua originaria impostazione, prevedeva una cinquantina di orsi sul territorio trentino ma che evidentemente è sfuggito di mano

“Non ce l’ho con Fugatti (presidente della provincia n.d.r.) ma con chi ha introdotto questo progetto e non è riuscito a gestirlo”, puntualizza “Non auguro nessuno di vedere il proprio figlio in quelle condizioni”.

“Parco giochi vicino al bosco”

I genitori di Andrea hanno poi precisato quanto il contatto tra i cittadini e la popolazione degli orsi sia vicino: “Viviamo ai margini, a 100-200 metri di distanza dal bosco c’è il parco giochi”.

L’intervista continua con il racconto dei momenti drammatici di quel giorno, del presentimento di mamma Franca quando suo figlio non rispondeva al telefono. Ma anche alle passioni e ai sogni di loro figlio che ora si sono trasformati in una battaglia che dovrebbe unirci tutti e che non è certo quella contro l’orso Jj4. Quella di ottenere una vera giustizia per Andrea Papi.