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Russiagate, Trump valuta il licenziamento del procuratore

Russiagate

La Casa Bianca cerca di smorzare le polemiche, ma i repubblicani si schierano contro il presidente: "Robert Mueller non si tocca"

Russiagate, secondo i media americani, il presidente Donald Trump, starebbe considerando l’ipotesi di licenziare Robert Mueller, che al momento ricopre il ruolo procuratore speciale per il caso Russiagate. Secondo quanto viene riportato dalla Cnn, la Casa Bianca avrebbe cercato di smorzare le polemiche, ma la smentita non è efficace: “Ruddy parlava delle sue opinioni”, afferma la vice portavoce Sarah Sanders. Intanto i repubblicani si schierano contro il tycoon: “Mueller non si tocca”.

Tra questi, ci sarebbe il senatore repubblicano Lindsey Graham, che ha detto: “Sarebbe un disastro. Non c’è ragione di licenziare Mueller”. La nomina di Mueller aveva placato le ire del Congresso dopo il licenziamento di James Comey dalla guida dell’Fbi. Mueller ha lavorato nelle vesti di capo dell’Fbi per 12 anni, sotto i presidenti George W. Bush e Barack Obama.

Per la prima volta dalla conferma della sua nomina, parla davanti alla commissione Intelligence del Senato Usa il segretario alla Giustizia Jeff Sessions. Davanti alla stessa commissione aveva fatto la sua prima testimonianza pubblica Comey dopo essere stato licenziato da Trump. L’obiettivo è sempre quello di raccogliere ulteriori elementi da usare nell’inchiesta russiagate.

Anche questa audizione sarà pubblica. Conferma che arriva dal portavoce del dipartimento della Giustizia riferendosi a Sessions, senatore dell’Alabama per 10 anni prima di essere reclutato da Trump per entrare nel suo governo, che ha detto: “Crede che sia importante per il popolo americano ascoltare la verità direttamente da lui”.