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Ryanair, nessun accordo con i piloti: stop a trattativa

Ryanair, nessun accordo con i piloti: stop a trattativa

Il dialogo tra il sindacato dei piloti e i vertici della compagnia aerea irlandese Ryanair, subisce una nuova battuta di arresto.

Stop alla trattativa. Il dialogo tra il sindacato dei piloti e i vertici della compagnia aerea irlandese Ryanair, subisce una nuova battuta di arresto, a partire dal 19 agosto 2018. Il fermo proseguirà fino alla settimana successiva, ma ancora non è stato fissato alcun appuntamento.

Ryanair a terra

Tutti a terra, finché non si trova un’intesa. I sindacati nazionali dei piloti di tutta Europa è pronto a dare battaglia: dalla Germania al Belgio, dalla Svezia all’Olanda. L’oggetto del contendere sono le condizioni di lavoro a cui devono sottostare i piloti. Loro intanto hanno promesso altri scioperi. La compagnia di certo non ha dimenticato quello del 10 agosto 2018. In quell’occasione gli aerei rimasti a terra erano almeno 400.

“In Ryanair sono scorretti”

Il 20 settembre 2017 AdnKronos ha intervistato un ex pilota della compagnia irlandese che ha raccontato la sua esperienza da lavoratore dipendente. “Ryanair non conosce il rispetto delle regole“, ha raccontato il pilota, “Sono scorretti. Da loro si lavora con gli obblighi da dipendente, ma senza avere le garanzie da dipendente, ed è piuttosto squallido, soprattutto se paragonato alla concorrenza”. Il problema non sono gli stipendi, ma il contratto di lavoro: i piloti sono a partita Iva. Ryanair non assume direttamente, ma ingaggia tramite un’agenzia interinale. Il rispetto degli accordi era il punto più debole del contratto d’assunzione: “Si possono percepire anche 8 mila euro al mese, ma poi non si hanno ferie, contributi, malattie pagate. Niente“. E allora i piloti che fanno? “Molti colleghi restano perché lavorano vicino casa, lo stipendio a fine mese lo intascano, ma non rendendosi conto di cosa c’è fuori, vanno avanti anche per inerzia“. Altri però sono volati addirittura in Cina: “Lì gli stipendi sono il doppio di quelli europei”.