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Sale da gioco: cosa succede con la zona gialla?

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Tante le riaperture: cosa è previsto per il settore del gioco? E soprattutto, quali sono i tempi previsti per le riaperture?

Un settore forse dimenticato che ha bisogno di interventi concreti e rapidi: migliaia di chiusure e tanti imprenditori in difficoltà. Cosa succederà nelle prossime settimane?

L’Italia riparte, ma tanti dubbi sul settore del gioco

Tante le incognite e intanto gli imprenditori soffrono

Con il passaggio dell’Italia in zona gialla si potrà assistere all’apertura di tantissime attività, le quali fino ad ora erano rimaste bloccate a causa delle restrizioni governative messe in atto per contrastare la pandemia. Sono tantissime, infatti, le attività che hanno dovuto fare i conti con una crisi economica causa dal Coronavirus con pochi precedenti: parliamo di qualsiasi settore economico. La maggior parte di questi ha dovuto variare le proprie abitudini, per fare in modo di “tamponare” i danni, orientandosi verso l’attività online.

Senza dubbio, tra le attività che ha maggiormente risentito di queste chiusure troviamo il settore del gioco. Sì, perché se da un lato il boom nel mercato di internet con bookmakers e casino online ha portato ad un incremento dell’utenza in rete impressionante, rispetto agli anni precedenti, dall’altro ha generato un blocco totale per tutte le attività legate al gioco in presenza. Non parliamo soltanto di casino, ma anche di sale bingo, sale scommesse e così via. Quello che si è registrato negli ultimi mesi è un blocco quasi totale dell’attività ludica in presenza, cosa che ha portato sul lastrico moltissimi imprenditori e ha lasciato senza lavoro molte persone.

Sale da gioco: migliaia di chiusure in Italia

Tantissime chiusure e nessun intervento serio del Governo

Si parla di migliaia di chiusure in Italia a causa delle restrizioni. Basti pensare al fatto che soltanto in Campania si sono registrate quasi 3000 chiusure di sale da gioco in generale. Ma anche nel Lazio e in Lombardia parliamo di numeri davvero impressionanti. In tutto il Belpaese, secondo alcune stime, sarebbero poco sotto le quindicimila le sale da gioco che hanno dovuto chiudere, con danni economici inimmaginabili.

Dall’inizio della pandemia, marzo 2020, non ci sono stati mai degli interventi seri del Governo per cercare di andare incontro agli imprenditori di settore. Non si è mai neanche parlato di un vero e proprio programma di riaperture e sostegni. D’altronde intorno a questo settore ha sempre aleggiato una sorta di alone di diffidenza e di pregiudizio. Quello che non si dice, spesso, però, è che il settore in questione sia protagonista di un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro l’anno. Parliamo di soldi che, in gran parte, vanno nelle casse dell’erario.

Oltre a questo, va anche considerato che il gioco legale è essenziale per contrastare tutta l’attività illegale che si serve del gioco d’azzardo per alimentare i guadagni della criminalità organizzata. Questo blocco, durato oltre trecento giorni, non ha fatto altro che dare alle mafie la possibilità di arricchirsi.

Ipotesi riapertura: si punta al 2 giugno

Potrebbe essere questa la data della ripartenza

Ciò che sembra trasparire da recenti dichiarazioni, come quella del sottosegretario del MEF Claudio Durigon, è che le riaperture potrebbero avvenire dal prossimo 2 giugno. Fondamentalmente si tratterebbe della data che coincide con l’apertura anche dei ristoranti al chiuso. Anche il ministero della sanità pare abbia dato l’ok per fare in modo tale da inserire nel decreto anche il settore del gioco.

D’altronde, quando nel 2020 le sale da gioco hanno riaperto per circa tre mesi, durante l’estate, non sono stati riscontrati focolai correlati. Con l’aumento del numero dei vaccinati la speranza è che la situazione sanitaria possa migliorare nelle prossime settimane, così da evitare un nuovo stop, il quale potrebbe avere ripercussioni ancor più serie.