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Sale da gioco: Lombardia tra le Regioni con maggior numero di chiusure

sale da gioco zona gialla

Sono oltre 15 mila gli esercizi di gioco pubblico che hanno dovuto chiudere i battenti: la Lombardia risulta essere una delle Regioni più colpite.

Uno dei settori maggiormente danneggiati dalle chiusure messe in atto dal Governo per contrastare la diffusione della pandemia è stato sicuramente quello del gioco. Sono oltre 15 mila esercizi di gioco pubblico hanno dovuto chiudere i battenti: si parla di 198 sale bingo e 10.061 sale da gioco in generale.

Lombardia tra le regioni più colpite

E stando ai dati diffusi, la Lombardia risulta essere una delle Regioni più colpite dalle chiusure del settore. Dopo la Campania, protagonista di 2700 chiusure, c’è proprio la Lombardia al comando, con 1976 esercizi di gioco pubblico chiusi, tra cui 1200 sale da gioco. Ancora più del Lazio, dove si sono registrate 1552 chiusure.

Dati veramente sconcertanti e preoccupanti, che fanno ben comprendere come ci sia una sorta di dicotomia interna al settore: da un lato un vero e proprio boom di nuovi siti di scommesse, dall’altro chiusure su chiusure. E il tutto senza una risposta concreta sulle riaperture.

Dubbi sulle riaperture

Nonostante si sia allentata la presa praticamente in tutte le Regioni italiane, con il passaggio in zona gialla, una vera e propria ripresa di queste attività non è ancora stata stabilita. Si era parlato di possibili riaperture ai primi di giugno, ma finora non è ancora stato stabilito nulla. Le Autorità ancora non si sono sbilanciate circa eventuali date per le riaperture, e il settore è sempre più con l’acqua alla gola.

Sono altri i settori che sono stati attenzionati dal Governo, come palestre, cinema, ristoranti e bar. Sarà soltanto in base alla curva dei contagi, da analizzare giorno per giorno nelle prossime settimane, a stabilire se potranno esserci riaperture eventualmente anche per quanto concerne questo settore, così vessato e dimenticato.

Numeri sconcertanti

I numeri della crisi del settore sono davvero impressionanti se li si guarda con attenzione. Si parla di un calo delle giocate di oltre il 35%, con una spesa crollata di oltre 7 miliardi di euro e con uno spostamento verso il gioco online quasi totalmente. Basti pensare al fatto che rispetto all’anno precedente si è registrato un aumento di iscritti del 40% circa.

Questi dati devono far pensare. È sbagliato credere che con le sale da gioco chiuse le persone giochino di meno, anzi. I giocatori si sono moltiplicati, ma tutti riversati sull’online. Tra i vari apparecchi crollato troviamo le slot machines, di oltre il 54%, con le scommesse diminuite del 36% e le sale bingo con un 25% in meno rispetto all’anno precedente.

Tutto ciò va pensato anche in un’ottica di tasse non versate: si parla di oltre 7 miliardi di euro che non sono stati versati all’Erario, visti i mancati introiti. Danni che si riversano su tante altre cose e soprattutto che non tengono conto del mercato parallelo, quello fatto di scommesse clandestine e dell’arricchimento delle mafie.