> > Hiv, uomo guarito con le cellule staminali: è il secondo caso al mondo

Hiv, uomo guarito con le cellule staminali: è il secondo caso al mondo

HIV, uomo guarito con cellule staminali

Il paziente è stato sottoposto al trapianto di midollo osseo per combattere un linfoma di Hodgkin.

Un paziente britannico sembra essere stato guarito dall’Hiv grazie al trapianto di cellule staminali. La notizia è stata diffusa dalla rivista scientifica Nature: gli scienziati presenteranno la ricerca durante un convegno a Seattle, si legge sul Corriere della Sera. L’uomo, la cui identità non è stata resa nota, ha contratto l’Aids nel 2003 e ha in seguito sviluppato un linfoma di Hodgkin. Per combattere il tumore, nel 2016 è stato sottoposto a un trapianto di cellule staminali provenienti da un uomo con una rara mutazione genetica che assicura protezione dal virus dell’Hiv. Proprio grazie a tale protezione, il paziente sarebbe guarito dall’infezione.

Paziente guarito dall’Hiv

La notizia è stata diffusa a 12 anni dal primo caso di guarigione dalla malattia, quello di Thimothy Ray Brown. Entrambi i pazienti sono stati sottoposti a un trapianto di midollo osseo per trattare un tumore del sangue e, in entrambi i casi, il donatore presentava la mutazione “CCR5 delta 32” che li ha guariti. Ravinda Gupta, professore dell’Università di Cambridge a capo dell’équipe che ha eseguito il trattamento, ha dichiarato: “Ottenendo la remissione in un secondo paziente con un approccio simile, abbiamo dimostrato che il paziente di Berlino [il primo caso, ndr] non era un’anomalia“.

“È troppo presto per dire che ‘il paziente di Londra’ è guarito“, ha continuato Gupta. Tuttavia, il suo organismo non presenta più tracce del virus dopo 3 anni dal trapianto e a 18 mesi dalla sospensione dei farmaci antiretrovirali.

Il primo caso

La ricerca

Una simile scoperta può rivelarsi un punto di svolta nel trattamento di una malattia potenzialmente letale. Il professor Gupta ha sottolineato come il trapianto di midollo osseo non possa essere considerato un’opzione per il trattamento dell’Hiv, dal momento che si tratta di una procedura dolorosa e che comporta gravi rischi per il paziente. Tuttavia, si tratta di una buona base per nuovi studi sulla patologia e per la messa a punto di strategie innovative.

Attualmente, la comunità scientifica stima che nel mondo ci siano circa 37 milioni di pazienti sieropositivi. Un milione di malati muore ogni anno per le conseguenze della patologia. Al momento non esiste una cura: i sintomi e le conseguenze dell’Aids vengono tenuti sotto controllo tramite la terapia antiretrovirale (Arv). Una terapia che, però, è disponibile solo per il 59% dei malati: restano esclusi i sieropositivi dei Paesi poveri e in via di sviluppo.