> > Milano, all'Ifom la rivoluzione Big Data svela il "codice del cancro"

Milano, all'Ifom la rivoluzione Big Data svela il "codice del cancro"

Zanardi_Casola_Iannelli

L'installazione è stata ideata dai ricercatori IFOM Fabio Iannelli e Federica Zanardi, in occasione della Milano Digital Week 2019.

Come può l’arte incontrare la scienza e rendere accessibile al pubblico argomenti complessi e apparentemente lontani tra loro come la lotta al cancro e la rivoluzione Big Data? Una missione impossibile solo in apparenza, come hanno dimostrato Fabio Iannelli e Federica Zanardi. A questi “artisti col camice” si deve la realizzazione dell’installazione immersiva “Il codice del cancro” per la Milano Digital Week 2019. La loro missione, con la collaborazione dell’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare), è spiegare la rivoluzione Big Data e come questa, insieme alla Data Science, stia aprendo nuove strade alla ricerca oncologica.

Quando scienza e arte si incontrano

Tutto è cominciato con l’incontro tra due percorsi, quello di Fabio Iannelli e Federica Zanardi. Lui, dopo un dottorato in biologia molecolare della cellula, si è dedicato per 15 anni allo studio delle alterazioni cellulari alla base del cancro attraverso complicati algoritmi. Nel tempo libero, però, non ha mai tralasciato la grande passione per la musica. Lei, invece, ama l’informatica e ha costruito una carriera applicandola alla biologia molecolare.

il_codice_del_cancro

L’installazione

Insieme, hanno creato un viaggio che fonde arte e scienza, attraverso musica, immagini e parole. L’installazione, inaugurata in esclusiva per la Milano Digital Week giovedì 14 marzo, si trova nella sede dell’Ifom di via Adamello ed è accessibile su prenotazione. Elena Bauer, responsabile comunicazione di Ifom, ha spiegato: “L’area espositiva è costituita da un unico open space in cui il visitatore è immerso in un viaggio multimediale sinottico in cui ‘vive’ i contenuti scientifici prima ancora di conoscerli, in una sinfonia di proiezioni gigantografiche coordinate secondo una regia di immagini fisse e in movimento e una colonna sonora elettronica in surround”.

Proprio Iannelli si è occupato della composizione della soundtrack, mentre le immagini sono state realizzate dai ricercatori Ifom, in collaborazione con Zanardi. Per farlo, gli scienziati hanno messo a disposizione tutta l’apparecchiatura all’avanguardia del centro: da robot per alta automazione ai sequenziatori di ultima generazione ad alta processività, fino ai microscopi e agli strumenti computazionali.

Data Science e Big Data

Il viaggio comincia con una voce narrante: “Uno, nessuno e centomila. Non è il famoso romanzo di Pirandello, ma la più temuta tra le malattie: il cancro. Patologia criptica, con tante sfaccettature e un codice segreto che solo in parte siamo in grado di decifrare”. Se oggi è possibile intravedere un futuro diverso, è anche grazie alla Data Science che, applicata all’analisi dei Big Data della ricerca, porta a una maggiore comprensione di patologie complesse come i tumori. I risultati possono inoltre permettere lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapie personalizzate.

“Quella che la trasformazione digitale sta portano nella ricerca oncologica è una vera rivoluzione“, ha spiegato il direttore del programma di ricerca Immunologica molecolare e biologia dei linfomi, Stefano Casola. “Il ruolo della Data Science è ormai indispensabile nella ricerca sul cancro per analizzare e interpretare l’enorme mole e varietà di dati prodotti dalle nuove tecnologie di sequenziamento del Dna”. L’informatica può così aiutare “noi scienziati a capire più chiaramente le patologie e i nostri colleghi oncologi clinici a trovare strategie più efficaci nel curarle”.

I data scientist

La medicina tradizionale non basta più: quello che occorre oggi è un approccio interdisciplinare. Accanto a medici e biologi, nei team dei reparti oncologici si fanno largo anche i data scientist. Tra i pionieri di questa nuova professione compare proprio Federica Zanardi: “La grande quantità di dati raccolti durante il mio percorso di dottorato mi ha fatto comprendere la necessità di un approccio più sistematico e automatizzato per estrarre in modo riproducibile e chiaro il maggior numero di informazioni in esso contenuto. La laurea in informatica mi ha aiutato a considerare complessi quesiti biologici come costituiti da molteplici piccoli aspetti che possono essere scomposti, analizzati e reintegrati con algoritmi sviluppati appositamente per rispondere a queste domande”.

“Per il nostro lavoro”, le fa eco Iannelli, “è indispensabile l’utilizzo di sofisticate tecnologie abbinate allo sviluppo di nuovi metodi computazionali“. Questo nuovo approccio sta portando “a enormi progressi nella comprensione di una malattia complessa come il cancro e alla possibilità di sviluppare approcci sempre più mirati, personalizzati ed efficienti per curarla”.