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Burn Out: per l'Oms lo stress da lavoro è un disturbo medico

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L'OMS ha riconosciuto ufficialmente il burn out, ovvero lo stress da lavoro, e lo ha inserito nei disturbi medici.

L‘Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha riconosciuto ufficialmente il burn out, ovvero lo stress da lavoro. Dopo anni e anni di studi, è entrato a far parte del grande elenco dei disturbi medici che si aggiorna costantemente. L’agenzia dell’Onu non parla di una malattia ma di “problema associato alla professione” e ha indicato tutti i suoi sintomi.

I sintomi del burn out

Per decenni i ricercatori si sono occupati dello stress da lavoro. Lo psicologo Herbert Freudenberger aveva per la prima volta condotto studi nel 1974 sulla condizione. Nel 2019 l’Oms l’ha definita una “sindrome che porta a stress cronico impossibile da curare con successo”. L’agenzia specifica dell’Onu per la salute ha voluto dare le giuste direttive ai medici per diagnosticarla e curarla. Il burn out incluso nel nuovo elenco si rivolge solo ai fenomeni associati al contesto lavorativo e non può essere considerato per disturbi simili in altri contesti. Secondo l’Oms, si manifesterebbe attraverso alcuni specifici sintomi: spossatezza sul luogo di lavoro, cinismo, isolamento o in generale sentimenti negativi ed “efficacia professionale ridotta. Il portavoce dell’organizzazione, Tarik Jasarevic, ha esposto ai giornalisti tutte le novità dell’elenco, Icd-11, che nel gennaio 2022. Tra le tante aggiunte, è stata richiamta in particolare la classificazione del comportamento sessuale compulsivo come disturbo mentale, che tuttavia non è ancora considerato una forma di dipendenza. Per la prima volta i videogiochi sono stati inseriti tra i “disturbi da dipendenza”, accanto al gioco d’azzardo e alle droghe. Lo stato di transgender è stato spostato dalla lista dei disturbi mentali a quella delle “condizioni relative alla salute sessuale”.