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Emorroidi sanguinanti: le cause, la durata e quando preoccuparsi

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Le emorroidi sanguinanti possono destare qualche preoccupazione, capirne le cause è fondamentale.

Vedere del sangue nelle feci o sugli indumenti intimi desta sempre una certa preoccupazione, ma in queste situazioni è necessario mantenere la calma e non farsi prendere dal panico, perché non sempre la fuoriuscita di sangue dal tratto retto-anale indica la presenza di patologie dell’organismo, in quanto il fenomeno può essere semplicemente connesso alla nascita o all’aggravarsi delle emorroidi sanguinanti: una patologia molto comune nella popolazione adulta. Per evitare la degenerazione del problema è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia per seguire un trattamento farmacologico che sia in grado di curare il problema e contrastare una nuova insorgenza della patologia.

Emorroidi sanguinanti: le cause

Le emorroidi rappresentano un problema fisico molto frequente (soprattutto dopo i 50 anni), che si manifesta in genere con un fastidio rilevante localizzato nella zona anale, e che può presentarsi anche molteplici volte nel corso della vita. L’origine del problema può essere interno o esterno (quest’ultimo si manifesta con la presenza di eccessi visibili all’esterno dell’ano, spesso di colore rossastro e morbidi al tatto, che in alcuni casi virano sul blu), e si manifesta a causa di un’infiammazione della mucosa dell’intestino, in particolare nell’ultimo tratto.

Talvolta il fenomeno si presenta soltanto temporaneamente, ma essendo una ferita piuttosto importante dell’ano, il problema può persistere e portare diversi sintomi fastidiosi, i cui principali possono essere riassunte nelle seguenti:

  • difficoltà a defecare e dolore durante la defecazione;
  • stitichezza;
  • sangue nelle feci;
  • prurito nella zona anale.

Nella stragrande maggioranza dei casi tuttavia, il fenomeno non deve destare preoccupazioni, considerando che le statistiche al riguardo sono piuttosto chiare: la quasi totalità delle persone che nella vita hanno sofferto di emorroidi hanno manifestato perdite di sangue connesso, un fenomeno destinato a risolversi con la scomparsa, appunto, delle emorroidi. Quando la malattia emorroidaria è accompagnata dalla presenza di sangue in quantità molto elevate, tuttavia, è bene prestare attenzione ad alcuni segnali fisici, che possono indicare la presenza di patologie più gravi e che richiedono l’immediato parere medico.

Sangue dalle emorroidi: quando preoccuparsi

E’ bene sapere che normalmente, in presenza di emorroidi sanguinanti, il sangue presenta un colore rosso vivo; si tratta dell’elemento che consente di distinguere il sangue delle emorroidi da altre patologie, che deve destare preoccupazione nel caso in cui si presenta molto scuro o caratterizzato da grumi anomali, talvolta accompagnato da dolore molto intenso nella zona anale o inferiore del corpo. Talvolta la perdita di sangue può essere accompagnata dalle seguenti manifestazioni cliniche, che richiedono un attento parere medico:

  • febbre, moderata o elevata;
  • malessere generale;
  • dolore acuto o intermittente, ai reni, all’ano o localizzato nella parte inferiore del corpo.

Le emorroidi sanguinati possono durare da un minimo di 3-4 giorni ad un massimo di un mese o più in questo caso la patologia potrebbe diventare cronica. Il bruciore e il sanguinamento potrebbero essere sintomi anche di una ragade anale infiammata. In questi casi è sempre consigliabile rivolgersi immediatamente al medico, per effettuare una visita mirata a conoscere le cause del sangue anomalo del canale rettale, anche nel caso in cui siano presenti le emorroidi e il sangue appare apparentemente privo di grumi.