> > Sigarette elettroniche fai da te: 39 morti e gravi problemi di salute

Sigarette elettroniche fai da te: 39 morti e gravi problemi di salute

sigarette elettroniche fai da te

Studi americani hanno registrato 39 decessi e oltre 1800 casi di patologie polmonari. I problemi pare provengano da sigarette elettroniche fai da te

Design e gusti spesso irresistibili: è diffusa l’opinione secondo la quale le sigarette elettroniche siano un infallibile mezzo per togliersi il vizio del fumo, spesso così difficile da contrastare. Ma quali sono le controindicazioni? Questa “alternativa” alle tradizionali sigarette combustibili continua a non convincere la comunità scientifica. Massima allerta dopo gli allarmi provenienti dagli USA, dove nell’estate 2019 si sono registrati decessi e gravi malattie respiratorie. La causa sarebbe da rintracciare in miscele e sigarette elettroniche fai da te, probabilmente alterate per l’aggiunta di altre sostanze nei liquidi (in molti casi THC). Sembrerebbe quindi troppo presto per affermare con assoluta certezza che questa nuova modalità di fumare sia meno dannosa rispetto alle sigarette tradizionali.

Inoltre, esiste una varietà vastissima di prodotti in commercio, i quali sono fra loro molto diversi per tecnologia, per composizione e concentrazione delle diverse sostanze. Infatti, oltre a glicole propilenico, aromi, glicerina e nicotina, in alcuni casi sono state rilevate sostanze nocive come metalli pesanti e aldeidi.

Sigarette elettroniche fai da te: i rischi

“Gli studi mostrano effetti negativi misurabili sulla salute e sulle cellule dei polmoni, nelle persone, negli animali e sui campioni di tessuto analizzati in laboratorio”. A dichiararlo è Rob Tarran, uno degli autori dell’indagine, professore di biologia cellulare e fisiologia della University of North Carolina.

Le ricerche condotte negli Usa indicano che i 39 morti registrati finora sono collegati all’uso di e-cig. Infatti, in tutti i casi di decesso verificati, si trattava si soggetti “svapatori”. Molto spesso erano giovani e in gran parte avevano fatto uso di prodotti contenenti vitamina E acetato e tetraidrocannabinolo. Si tratta del THC, la sostanza psicoattiva nella cannabis. Intanto le autorità americane proseguono con i lavori di accertamento. Infatti, “ancora molti aspetti di questa faccenda restano da chiarire e servono prove certe per spiegare e collegare effettivamente morti e fumo elettronico”. A precisarlo, come riportato dal Corriere della Sera, è Giorgio Scagliotti, direttore di Oncologia all’Università di Torino e presidente dell’International Association for the Study of Lung Cancer (Iaslc).

Il direttore ha aggiunto: “Un grosso problema sono anche le miscele “fai da te”, composti non in commercio e potenzialmente pericolosi. I dispositivi sono stati spesso caricati con olii alla marijuana, estratti o concentrati”. Secondo il parere concorde di moltissimi esperti, inoltre, la diffusione delle e-cig fra gli adolescenti potrebbe costituire il primo passo verso il vizio del fumo vero e proprio. Le indagini svolte finora lo confermerebbero.

Evitare la dipendenza

“A tutela dei giovani sarebbe importante che le pubblicità di questi prodotti, che al momento sono diffuse in molte città italiane, venissero vietate”. Si esprime così Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo all’Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano.

Per alcuni i liquidi aromatici sarebbero meno pericolosi e nocivi rispetto ad altre tipologia. Eppure, secondo Elena Munarini, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro antifumo dell’Int, “non c’è differenza”. Infatti, ha spiegato: “I liquidi delle sigarette elettroniche sono formati da una base composta da glicerolo vegetale e glicole propilenico che può essere utilizzata senza l’aggiunta di “sapori” ma nella maggior parte dei casi sul mercato sono presenti prodotti aromatizzati. Quel che è certo è che per la loro gradevolezza e uniti alla nicotina aumentano il piacere dell’esperienza derivata dallo svapo, contribuendo a rafforzare la dipendenza in chi li usa”.