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L’articolazione dell’anca e le sue patologie

articolazione dell'anca : patologie

Il compito principale dell’articolazione dell’anca è mettere in collegamento il femore con l’acetabolo: le patologie che possono colpire questo snodo.

Lo scheletro rappresenta la struttura di sostegno del corpo: un mix perfetto di ossa e cartilagine che ci permette di compiere qualsiasi azione del vivere quotidiano. Nel momento in cui si viene al mondo, lo scheletro si presenta composto da 270 ossa: poi, con l’età adulta, queste scendono a 206 perché nella fase dello sviluppo alcune si fondono. Tra le principali (e indispensabili) funzioni che sono assicurate dall’apparato scheletrico, senza dubbio possono essere indicate il controllo dell’equilibrio, il sostegno e il movimento dal momento che la connessione di muscoli e articolazioni è molto stretta.

Tra tutte, è l’articolazione dell’anca a dover sostenere il carico più elevato: è di forma sferica e per questo è in grado di compiere dei movimenti di grande ampiezza. E’ possibile affermare che l’anca viene coinvolta praticamente in qualsiasi movimento. Il suo compito è quello di mettere in comunicazione il femore con l’acetabolo, nel bacino: la capsula articolare è rivestita dal cosiddetto liquido sinoviale, che agisce come lubrificante e mantiene elastica la cartilagine.

Soprattutto, permette di rendere qualsiasi movimento, anche piccolo, fluido. Ecco perché una qualsiasi patologia che vada a colpire uno snodo tanto cruciale del corpo rappresenta un grosso problema. Per non parlare della frattura, dolorosissima e temuta dagli adulti over 60 (può avvenire anche con una banale caduta) che può richiedere un intervento chirurgico per ripristinare la mobilità. Quando si riflette per la protesi anca dove operarsi, è bene sapere che la Clinica San Francesco di Verona è riconosciuta come un punto di riferimento a livello internazionale, sia per i pazienti che per giovani chirurghi in formazione.

La protesi all’anca e i problemi articolari

L’operazione chirurgica di protesi all’anca si rende necessaria quando occorre sostituire completamente l’articolazione impiantando una protesi artificiale. Questa potrà essere fatta di leghe di metalli o titanio, mentre le superficie di scorrimento saranno realizzate in ceramica o miste in polietilene a seconda del caso clinico specifico. Ad ogni modo, prima di procedere con l’intervento sarà sempre necessario valutare l’idoneità del paziente all’operazione: si fa un check della sua “storia clinica“, osservando quali siano i potenziali fattori di rischio e valutando la presenza di eventuali allergie ad anestetici e medicinali. Al centro, naturalmente, vengono poste anche le aspettative del paziente stesso e le sue specifiche richieste.

Tra le patologie più diffuse senza dubbio è possibile annoverare l’artrosi dell’anca (detta in gergo medico “coxoartrosi”). Rappresenta il risultato di una graduale usura dell’articolazione: la cartilagine col tempo si riduce e si assottiglia, non riuscendo così più a proteggere l’intera area e ammortizzare le continue sollecitazioni. Il dolore è molto forte e aumenta con il progredire della malattia (all’ultimo stadio si presenta anche a riposo). Il rischio di artrosi aumenta con il salire dell’età, anche se in generale il fatto di sottoporsi a sforzi eccessivi e l’obesità rappresentano degli importanti fattori di rischio. Tra le patologie che possono colpire l’articolazione dell’anca sono da ricordare anche l’artrite reumatoide, l’impingement e la malattia di Paget. La più frequente malattia reumatica cronica del bambino è infine l’artrite cronica giovanile, che in genere compare prima dei 16 anni.