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Coronavirus: la mappa interattiva che mostra la diffusione della malattia

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I ricercatori della John Hopkins University di Baltimora hanno messo a punto una mappa interattiva che mostra la diffusione del coronavirus.

Con l’aumentare di casi e decessi attribuiti all’ormai celebre coronavirus nCoV 2019 esploso alla fine del mese di dicembre si sono rese necessarie numerose contromisure per controllare il decorso dell’epidemia, tra cui la creazione di una mappa interattiva che possa monitorare ora per ora la diffusione della malattia nel mondo. Il software di cui stiamo parlando aggiorna costantemente il numero dei morti e degli infetti in ogni paese del mondo, fornendo un’analisi dettagliata dell’evolversi della situazione.

Coronavirus: la mappa della diffusione

La mappa relativa alla diffusione del coronavirus è stata messa a punto dagli ingegneri informatici della John Hopkins University di Baltimora, negli Stati Uniti, e grazie all’utilizzo di migliaia di informazioni prese dai database di tutto il mondo permette di avere un quadro il più completo possibile dell’entità dei danni provocati dall’epidemia.

Nella mappa infatti, il globo è rappresentato da una cartina di colore scuro dove sono messi in evidenza con dei pallini rossi i casi di contagi o di decessi dovuti al coronavirus: più pallini rossi vi sono in una determinata zona più questa è coinvolta nella diffusione della malattia. Assieme alla cartina è possibile consultare anche il dato delle vittime dei contagi costantemente aggiornato: che al momento si attesta su 107 decessi e oltre 4 mila infetti.

Altre finestre consentono invece di visionare la diffusione della malattia a seconda del Paese, con la Cina epicentro del virus che è saldamente al primo posto seguita dalla manciata di casi registrata in Thailandia, Corea del Sud, Hong Kong, e Taiwan, fino ai singoli contagi in Francia e negli Stati Uniti.

Il funzionamento della mappa

I dati utilizzati dal software per poter creare la mappa interattiva sono estrapolati dalle principali organizzazioni sanitarie nazionali ed internazionali tra cui l’Oms, il Centers for Disease Control and Prevention americano e l’European Centre for Disease Prevention and Control europeo. La raccolta dei dati viene poi organizzata da un algoritmo che restituisce la visione globale dell’andamento del virus in modo che sia accessibile a chiunque voglia esserne al corrente e non solo agli addetti ai lavori.