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Coronavirus: sintomi, conseguenze e cura per l’uomo

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Allarme per il coronavirus proveniente dalla Cina, che ha già provocato circa ottanta vittime: quali sono i sintomi e come proteggersi.

Continua a far paura il virus che in Cina ha già infettato migliaia di persone, soprattutto dopo la diffusione della notizia che anche alcuni cittadini europei sarebbero stati contagiati dal coronavirus che ha contagiato anche diversi italiani tra Lombardia e Veneto, provocando la morte di una persona. Se tra la popolazione si sta creando una vera e propria psicosi gli esperti rassicurano tuttavia sul fatto che questo nuovo virus, malgrado abbia una maggiore trasmissibilità, risulti essere meno letale rispetto al “fratello” responsabile dell’epidemia della SARS che nel 2003 provocò 775 morti.

Coronavirus: sintomi e cura

I sintomi del coronavirus proveniente dalla Cina sono molto simili a quelli della SARS, la Sindrome Acuta Respiratoria Grave. I due virus infatti avrebbero in comune circa l’80% del patrimonio genetico. Generalmente la malattia si manifesta con sintomi quali: febbre elevata, tosse, malessere generale e difficoltà respiratorie, che sfociano generalmente in una polmonite, ossia in un’infezione a carico dei polmoni.

Attualmente non vi è una cura e il trattamento avviene solo per trattamento mirato dei singoli sintomi. Si sta lavorando alla creazione di un vaccino, ma, secondo gli esperti, la sua elaborazione richiederà molto tempo, dai 10 ai 12 mesi circa. Le persone più fragili, che non riescono a contrastare in modo autonomo il virus, possono andare incontro a situazioni critiche, in cui si rivela necessaria la terapia intensiva per scongiurare il rischio di morte. La maggior parte delle persone finora decedute a causa del virus infatti, aveva degli stati patologici pregressi che ne rendevano debole i sistema immunitario.

Come si trasmette il coronavirus

La trasmissione del coronavirus cinese può avvenire da uomo a uomo, tramite contatto diretta. Risulta invece essere più rara tramite via aerea (come avviene per la comune influenza).

Quali sono le conseguenze del coronavirus

Attualmente tutte le organizzazioni sanitarie sono impegnate per evitare che il virus si propaghi ulteriormente fuori dai confini della Cina e provochi il decesso di soggetti in altri continenti. I casi registrati fuori dal Paese del Dragone restano tuttavia ancora un numero limitato. Giovanni Rezza, responsabile delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità afferma: Dobbiamo evitare che il coronavirus arrivi da noi e si diffonda in altri Paesi con il rischio di generare una vera e propria epidemia.

Come proteggersi dal coronavirus

Il modo migliore per prevenire il contagio di questo virus è attuando comportamenti di buonsenso, come lavarsi spesso le mani e cercare di evitare le zone troppo affollate, in modo da cercare di evitare di esporsi in modo diretto al virus. Al momento è sconsigliato effettuare viaggi in tutte quelle regioni dove si sono registrati casi di infezione da coronavirus. Come dichiara sempre Rezza: “È una norma di buonsenso che va combinata con un rafforzamento dei controlli sulle persone in arrivo da quelle zone”.

Nel frattempo, il ministero della Salute ha potenziato il servizio di numero verde 1500 al fine di fornire 24 ore su 24 informazioni utili sul coronavirus in italiano, inglese e cinese.

Se si dovessero presentare sintomi persistenti riconducibili al coronavirus, contattare subito il proprio medico.

Le precauzioni in Cina

Per coloro che sono in procinto di partire per Wuhan, la città cinese epicentro dell’epidemia, la raccomandazione principale è quella di vaccinarsi in maniera preventiva contro l’influenza stagionale due settimane prima della partenza.

Per chi invece si trova già in Cina è bene raccomandare di evitare di recarsi in mercati alimentari dove sono conservati prodotti freschi o animali ancora vivi. Stando alle indicazioni del ministero della Salute inoltre, sarebbe buona cosa evitare in generale i luoghi troppo affollati nonché lo stare in prossimità di persone che manifestano possibili sintomi della malattia. In caso di necessità viene comunque ricordato agli italiani presenti in Cina di contattare l’ambasciata di Pechino o uno dei quattro consolati siti a Canton, Chongqing, Shanghai e Hong Kong.

I controlli in aeroporto

Fin dai primi giorni in cui scattò l’allarme, l’Italia è stato il primo paese a effettuare appositi controlli negli aeroporti per chiunque fosse sospettato di essere portatore del coronavirus. Apposite task force sono state istituite negli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino per poter monitorare i flussi di turisti provenienti dalla Cina. In alcune città sono inoltre state annullate le tradizionali parate del capodanno cinese proprio per paura che in quelle occasioni si potesse diffondere la malattia.