L’emergenza provocata dal coronavirus potrebbe avere gravi conseguenze sulla produzione di centinaia farmaci in tutto il mondo. E il problema potrebbe riguardare anche l’Italia. Le scorte di principi attivi, a causa delle straordinarie misure di emergenza messa in campo da Pechino per limitare il contagio, potrebbero presto scarseggiare. Come conseguenza questo porterà a una minore produzione di farmaci. Il problema riguarderà anche medicine essenziali come antidolorifici o antibiotici. La Cina, infatti, rimane il più grande produttore di farmaci al mondo. Tuttavia, a causa del blocco delle fabbriche e del blocco dei trasporti, è tutto fermo. La notizia è arrivata lo stesso giorno in cui è salito l’allarme in Lombardia per il caso di un italiano risultato positivo al virus.
Coronavirus, allarme carenza di farmaci
La situazione è stata spiegata dal Presidente Assogenerici, Enrique Häuserman. “Non esiste un rischio immediato di interruzione improvvisa della fornitura di medicinali sul mercato nazionale – ha dichiarato -. Ma, dai dati diffusi anche dall’Associazione europea dei produttori di generici e biosimilari, lo stock di principi attivi attuale copre in media 3 mesi di richiesta produttiva“.
E ancora: “È probabile che esistano scorte aggiuntive, accumulate in previsione del tradizionale stop produttivo coincidente con la celebrazione del capodanno lunare. Ma se l’attuale situazione, soprattutto nel rallentamento dei trasporti, dovesse prolungarsi, non si possono escludere impatti futuri sull’approvvigionamento”.
“Le nostre aziende stanno già assicurando la massima collaborazione alle autorità regolatorie nell’attività di monitoraggio e di condivisione delle informazioni inerenti la ripresa delle attività produttive in Cina”. Infine: “Servirà ancora qualche giorno per avere un quadro chiaro della situazione produttiva in Cina e valutare appieno i potenziali rischi futuri, al di là delle già emerse difficoltà nel trasporto delle merci”.