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Coronavirus, Walter Ricciardi: "I bambini sono protetti dalle vaccinazioni"

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Walter Ricciardi fa chiarezza sul coronavirus: la malattia ha tasso di mortalità pari al 3%, ma il 95% dei contagiati va incontro a guarigione.

Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è tornato a parlare dell’emergenza coronavirus. Infatti, dopo aver ribadito la necessità di mettere in quarantena coloro che provenivano dalla Cina perché il coronavirus ha un tasso di mortalità superiore a qualsiasi altra influenza stagionale, Ricciardi ha anche invitato a ridimensionare “ridimensionare questo grande allarme. Il 95% dei malati guarisce. Tutti i morti (11 le vittime accertate in Italia, ndr.) avevano già condizioni gravi di salute”.

Ricciardi: bambini protetti da vaccinazioni

I bambini reagiscono meglio al coronavirus perché sono protetti dalle vaccinazioni”, lo ha detto Walter Ricciardi dell’Oms alla Protezione civile. Infatti, sono stati segnalati 7 casi di minori contagiati da coronavirus nella giornata di mercoledì 26 febbraio. I bimbi sarebbero limitati alle zone comprese tra la Lombardia e il Veneto. Non sarebbero gravi.

Coronavirus: Ricciardi chiarisce sulla mortalità

“Il Covid-19 non è come una normale influenza, ha un tasso di mortalità più alto”. Walter Ricciardi avverte i cittadini che la malattia passa da un tasso di mortalità pari allo 0,2% di influenza stagionale, a circa il 3% di possibilità di morire.

Se non si interviene a monte e in tempi rapidi, quindi, si rischia il collasso. Negli ospedali i posti in terapia intensiva sono limitati e questo potrebbe costituire un grave rischio per le persone infette.

Ricciardi ha comunque spiegato che nonostante il tasso di mortalità passi dallo 0,2% (influenza stagionale) al 3% (Covid-19) esiste un modo per diminuire il contagio. Con l’arrivo del caldo, infatti, la situazione potrebbe migliorare. Tuttavia, se il numero degli infetti dovesse aumentare fino a “diffondersi come un’influenza stagionale, avremo migliaia di morti”. In chiusura, il professore ammette di trovarsi di fronte a una sfida della società contemporanea: “Siamo di fronte a una sfida epocale – ha concluso -, è la prima epidemia del mondo contemporaneo“.

Le parole di Ilaria Capua

Ai microfoni di Fanpage, invece, la virologa Ilaria Capua ha affermato: “Tanto più cresce il numero delle persone infette – o meglio: tanto più scopriamo casi pregressi e passati inosservati – tanto meglio è. Perché vuol dire che il numero degli infetti è maggiore di quanto pensavamo. E il potenziale letale del virus, molto minore”.