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Coronavirus e influenza, l'OMS spiega le differenze

coronavirus e influenza stagionale, tutte le differenze

Le similitudini e le differenze tra il nuovo Coronavirus e l'influenza stagionale sono state spiegate dagli esperti dell'OMS.

L’OMS ha spiegato quali sono le differenze tra il nuovo Coronavirus e l’influenza. Innanzitutto, “l’influenza è conosciuta da cento anni, il Coronavirus da due mesi quindi parzialmente” ha spiegato il virologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia anti-infettiva (Sita). Questo porta al fatto che per la nuova malattia non c’è ancora un vaccino, mentre per l’influenza invece esiste.

Coronavirus e influenza: tutte le differenze

Il Coronavirus, infatti, per quanto abbia una bassa mortalità, non è da sottovalutare. Come l’influenza, l’infezione da nuovo Coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Generalmente i sintomi sono lievi e a inizio lento. Alcune persone si infettano ma non sviluppano sintomi né malessere. La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Solo una 1 persona su 6 con COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie. Sempre come per l’influenza, “entrambi i virus possono essere trasmessi anche in fase pre-sintomatica”, continua Bassetti. Cioè prima che il contagiato manifesta i primi sintomi, quindi prima che sa di essere malato.

Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache. Al momento il tasso di mortalità è di circa il 2%. Per quanto i sintomi possano essere simili, sono tuttavia causati da virus differenti. Per questo motivo, in caso di sospetto di Coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

Vie di trasmissione

Anche le vie di trasmissione sono simili tra le due malattie. Questi sono noti e sono riassumibili nel contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani, e toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi.

Dobbiamo abituarci?

Proprio come ci siamo abituati all’influenza, dobbiamo anche abituarci al Coronavirus. Anche il nuovo virus entrerà nella nostra quotidianità. Ci vorranno comunque dei mesi per uscire dall’emergenza, almeno fino a quando non si arriverà a un vaccino. “Il Coronavirus sarà inserito nel work-up diagnostico delle polmoniti”, conclude Bassetti “cioè quando un medico avrà davanti una persona con la polmonite, farà anche il controllo per Coronavirus”.