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Coronavirus, Ema smentisce voci su ibuprofene: "Nessuna correlazione"

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L'Agenzia Europea per i medicinali ha smentito le voci secondo cui l'ibuprofene peggiorerebbe le condizioni di chi ha contratto il coronavirus.

Nella giornata del 18 marzo l’Agenzia Europea per i medicinali ha smentito le voci che correlavano l’assunzione di ibuprofene al preggioramento delle condizioni di salute nei pazienti affetti da coronavirus. Una notizia senza fondamento che era stata rilanciata persino dal portavoce dell’Oms Christian Lindmeier che nel corso di una conferenza stampa a Ginevra lo scorso 17 marzo sconsigliava l’assunzione di farmaci contenenti ibuprofene a chi sospettava di essere stato contagiato dal coronavirus.

La smentita dell’Ema

In un comunicato ufficiale, l’Ema nega ogni tipo di legame tra ibuprofene e coronavirus: “Attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. L’Ema sta monitorando attentamente la situazione e valuterà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia”.

La stessa Ema ha tuttavia aggiunto come uno studio abbia rilevato un possibile peggioramento delle condizioni di salute nei pazienti affetti da varicella dovuto all’ibuprofene, ma che in ogni caso questi dati non siano estendibili ai pazienti Covid-19: “A Maggio del 2019 il comitato per la sicurezza dell’Ema (PRAC) ha iniziato una revisione dei farmaci antinfiammatori non steroidei ibuprofene e ketoprofene, a seguito di un’indagine dell’Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari (ANSM) che ha suggerito che l’infezione dovuta alla varicella e alcune infezioni batteriche potrebbero essere aggravate da questi medicinali”.

Coronavirus, l’allerta sull’ibuprofene

L’Oms aveva deciso di allertare la popolazione mondiale in merito ai presunti rischi dovuti all’assunzione di ibuprofene, consigliando chi sospettava di essere stato contagiato dal coronavirus di consultare il proprio medico curante. Lo stesso Lindmeier aveva tuttavia affermato come al momento non esistano prove che il farmaco antinfiammatoria sia correlato a un aumento della mortalità da Covid-19, ma che su questa ipotesi fossero al lavoro alcuni esperti.

Un recente articolo pubblicato sulla rivista medica di fama internazionale The Lancet aveva infatti ipotizzato che alcuni farmaci come l’ibuprofene potessero costituire un rischio per quei pazienti affetti da Covid-19 che avessero avuto un quadro clinico caratterizzato da patologie come l’ipertensione o il diabete.

Le parole del ministro francese Véran


L’ipotesi della pericolosità dell’ibuprofene era stata avanzata qualche giorno fa anche da alcune autorità sanitarie francesi, nonché dallo stesso ministro della Salute transalpino Olivier Véran che su Twitter aveva scritto: “Prendere anti-infiammatori (ibuprofène, cortisone…) potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione. In caso di febbre, prendete del paracetamolo [come la Tachipirina o l’Acetamol ndr]. Se siete già sotto anti-infiammatori o in caso di dubbio, chiedete consiglio al vostro medico”.