> > Coronavirus, al via il test per valutare i benefici del farmaco anti-artrite 

Coronavirus, al via il test per valutare i benefici del farmaco anti-artrite 

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Si prepara il test su 330 pazienti del farmaco anti-artrite usato a Napoli per contrastare il coronavirus

Con l’autorizzazione da parte dell’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, parte il test del farmaco anti artrite sui pazienti positivi al coronavirus. Il medicinale in questione è il Tocilizumab che, utilizzato per la prima volta in Italia a Napoli e ancora prima in Cina, ha fatto registrare miglioramenti significativi nei pazienti a cui è stato somministrato. Segnali positivi per poter avviare un test su larga scala: saranno infatti 330 i pazienti che si sottoporranno allo studio per comprendere l’effettiva capacità curativa del farmaco. La ricerca prende il nome di Tocivid-19, partirà giovedì 19 marzo e riguarderà l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l’Irccs di Reggio Emilia, e con la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa. L’obiettivo del test sarà duplice: prima di tutto quello di fornire dei dai dati validi sul trattamento e poi consentire che l’uso attualmente già diffuso possa avviare un nuovo percorso che consenta di tracciare tutti i trattamenti e valutarne in maniera sistematica l’impatto terapeutico.

Coronavirus, il test sul farmaco anti-artrite

I pazienti positivi al coronavirus verranno divisi in due gruppi, ma il trattamento sarà lo stesso. Nel primo gruppo verranno messi 330 positivi al Covid-19 che mostrino i primi segni di insufficienza respiratoria o che siano stati intubati nelle ultime 24 ore. Questo gruppo, chiamato Studio di fase 2, verificherà l’eventuale ipotesi di riduzione della mortalità a un mese. Il secondo gruppo invece servirà come meccanismo di raccolta dati e studio osservazione, di questo faranno parte i pazienti già intubati da oltre 24 ore e i pazienti che siano già stati trattati prima della registrazione sia intubati che non intubati. In questo secondo gruppo non è possibile definire il numero di pazienti a priori perchè dipenderà dalla valutazione dei risultati della fase 2 e dall’andamento della pandemia.

La ricerca è aperta a tutti

Tutti i centri clinici che vorranno partecipare alla ricerca potranno inoltre farne domanda tramite la piattaforma web dell’Istituto Pascale di Napoli che ha promosso questo test. Paolo Ascierto, direttore dell’unità di immunologia clinica del Pascale e scopritore insieme al professore Vincenzo Montesarchio degli effetti positivi del farmaco sulla polmonite da coronavirus si è così espresso sul test: “È stato fatto dall’Aifa un lavoro eccezionale finalizzando un protocollo di studio in dieci giorni, quando di solito ci vogliono mesi, ora siamo pronti. Ci sarà la sperimentazione su 330 pazienti che sono un campione con determinati criteri di inclusione ed esclusione e verrà valutato l’effetto del farmaco con rigore scientifico e la sua efficacia. I tempi saranno rapidi considerando il numero di pazienti”.