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Coronavirus, da cosa dipende il ricovero in ospedale

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In alcuni casi, essere positivi al Coronavirus può significare dover affrontare un ricovero in ospedale. Si tratta di 1 paziente su 5.

Contrarre il Coronavirus, in alcuni casi, può comportare il ricovero in ospedale. Nella maggioranza delle persone, i sintomi che si presentano quando ci si ammala sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani. Seppur in minor parte però, è possibile che l’infezione si aggravi talmente tanto da richiedere un’ospedalizzazione.

Quando avviene il ricovero in ospedale

Si stima che 1 persona positiva su 5 si ammali gravemente, presentando difficoltà respiratorie e necessitando un ricovero in struttura sanitaria, nei casi più gravi presso il reparto di rianimazione. Le complicanze che possono insorgere sono generalmente relative alla polmonite scatenata dal virus, per le quali è necessario intubare il paziente nel 20% dei casi.

A livello cardiaco sono stati riscontrati peggioramenti che hanno richiesto il ricovero d’urgenza: aritmie e infarti, rispettivamente rilevati nel 16% e 7% dei pazienti. Meno comune invece, seppur presente con il 4% di probabilità, una forma d’insufficienza renale acuta.

Tra le persone che possono più facilmente sviluppare una forma grave di Coronavirus, ci sono gli anziani o chi soffre di patologie quali ipertensione, problemi cardiaci, diabete, i pazienti immunodepressi per patologie congenite o acquisite, chi assume immunosoppressori o ha subito trapianti. Non si esclude però che possano insorgere anche a persone fuori da queste categorie.

Trattare il Coronavirus

Alla base del trattamento del Coronavirus, c’è la cura delle complicanze prima di tutto. La terapia è quindi di solo supporto, non essendoci al momento farmaci ad hoc contro questo tipo di virus, anche se si stanno ottenendo buoni risultati con anti malarici come Clorochina e Plaquenil, prodotti per l’artrite come il Tocilizumab e il “famoso” Avigan.

Nel reparto di terapia intensiva, lo staff medico si occupa di supportare la funzione respiratoria e l’apporto di ossigeno, anche in modo meccanico ovvero attraverso intubazione. Il cuore e i reni sono ugualmente monitorati e trattati attraverso terapie anti-aritmiche o anti-ischemia miocardica, dialisi.