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Coronavirus, Vitamina D riduce rischio contagio: arriva la smentita

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La divulgatrice scientifica Beatrice Mautino è tornata sull'argomento, smentendo categoricamente la correlazione tra coronavirus e Vitamina D.

Uno studio elaborato qualche giorno fa da due scienziati di Torino ipotizzava la correlazione tra Coronavirus e Vitamina D, ma è arrivata puntuale la smentita da parte della divulgatrice scientifica Beatrice Mautino.

Coronavirus e carenza di vitamina D

Nelle ultime ora sta circolando una notizia che però vogliamo invitarvi caldamente a prendere con le pinze (smentita, invece, la correlazione tra infezione e vitamina C). Secondo uno studio effettuato da due scienziati dell’Università di Torino, si sarebbe evidenziata una possibile correlazione tra il contagio da coronavirus e una carenza di vitamina D che potrebbe rappresentare un possibile fattore di rischio.

Come già detto, si tratta solo di uno studio, di ipotesi formulate dai due medici Isaia e Medico sulla base di pura letteratura scientifica e su osservazioni della malattia dal punto di vista geografico, ma nel loro comunicato non vi sono presenti dati che possono confermarla.

La tesi

Secondo quanto ipotizzato dai due medici “i pazienti più gravi vengono colpiti da una severa polmonite bilaterale interstiziale, con versamento di liquido infiammatorio nei polmoni legato alla reazione spropositata del sistema immunitario, che cerca di difendere l’organismo dall’invasione del patogeno. I due scienziati hanno inoltre ricordato il ruolo della Vitamina D “nella riduzione del rischio di infezioni respiratorie di origine virale, incluse quelle da coronavirus”, oltre alla capacità di questo composto “di contrastare il danno polmonare da iperinfiammazione”.

Quindi, la vitamina D sicuramente a livello immunitario porta benefici e alla lunga può diminuire i rischi di infezioni a livello respiratorio, quindi in questo caso aiutare contro il coronavirus, quando si presentano i primi sintomi.

La smentita

Sull’argomento ha voluto fare chiarezza Beatrice Mautino, divilgatrice scientifica sul blog “Le Scienze“, in cui ha voluto approfondire l’argomento, smentendo ancora una volta la possibile correlazione tra coronavirus e Vitamina D.

No, non c’è nessuno studio dell’Università di Torino che dimostra che “assumere più vitamina D riduce il rischio di contagio” da coronavirus.
Anche se lo avete visto pubblicato su tutti i giornali lo studio non esiste“, commenta la divulgatrice scientifica

A esistere è un comunicato stampa redatto da due medici, Enzo Medico e Giancarlo Isaia, entrambi docenti dell’ateneo torinese, nel quale si fanno ipotesi e supposizioni sulla base di una selezione arbitraria della letteratura scientifica e qualche osservazione superficiale sulla diffusione geografica della malattia.
Nel comunicato stampa che potete visionare qui e del quale vi metto le tre pagine qua sotto non viene presentato un solo dato a supporto delle supposizioni fatte.”

Dove trovare la Vitamina D

Da anni la vitamina D rappresenta un oggetto di studio importante, perché molti pensano che la giusta quantità possa dare molti più benefici rispetto a quelli già scientificamente provati.

La vitamina D è facilmente trovabile nel pesce, nelle uova e nei funghi, ma ancor più facilmente si può assorbire dai raggi solari, quindi basterebbe anche solo mezz’ora al giorno esposti al sole per assorbire la giusta dose giornaliera.