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Coronavirus, l'Australia testa il vaccino contro la tubercolosi

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In Australia oltre 4mila medici saranno sottoposti al vaccino anti-tubercolosi. Secondo studi clinici, potrebbe contrastare il coronavirus.

In Australia oltre 4mila medici e infermieri saranno sottoposti al vaccino anti-tubercolosi: secondo alcuni studi clinici, potrebbe rafforzare il sistema immunitario, nella speranza di contrastare il coronavirus.

Coronavirus e vaccino anti-tubercolosi

Mentre il mondo cerca di contenere il coronavirus e attuare giuste misure restrittive per vincere questo nemico subdolo, i ricercatori lavorano giorno e notte per trovare in fretta una cura. In Australia già si era parlato di un possibile vaccino da testare e sembra che anche medici e infermieri vogliano contribuire alla causa scientifica.

Oltre 4mila tra medici e infermieri, infatti, saranno sottoposti al vaccino del “bacillo di Calmette e Guérin” o BCG, un preparato che veniva usato per sconfiggere la tubercolosi. Un test che molti sperano possa dare dati incoraggianti, e che è già stato approvato anche dall’OMS.

Come funziona?

La domanda che sorge spontanea però è la seguente: perché è stato deciso di sperimentare un vaccino contro la tubercolosi? Studi clinici hanno dimostrato come il bacillo di Calmette e Guérin abbia la capacità di “potenziare” il sistema immunitario. Non a caso ogni anno circa 130 milioni di bambini vengono vaccinati con successo.

In una nota specifica il Royal Australian College of General Practitioners (RACGP), la più grande organizzazione medica in Australia, certifica la bontà del test e della professionalità dei ricercatori: “Numerosi studi hanno già dimostrato che le persone che ricevono il vaccino sviluppano meno infezioni virali del tratto respiratorio rispetto a quelle che non lo hanno fatto dunque i ricercatori sperano che questo potenziamento ‘innato’ dell’immunità possa offrire tempo prezioso per sviluppare e validare un vaccino specifico per il nuovo coronavirus