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Coronavirus, sperimentati in Cina due nuovi farmaci anti Covid-19

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Due nuovi farmaci contro il coronavirus sono stati sviluppati dall'Accademia delle scienze cinese e potrebbero presto essere usati in test clinici.

Arrivano dalla Cina ulteriori novità sulla lotta al coronavirus, con l’avvio della sperimentazione di due nuovi farmaci che secondo le intenzioni dei ricercatori agiscono direttamente sulla proteasi del Sars-CoV-2. Stando a quanto riportato dalle pubblicazioni del settore, uno dei due farmaci sperimentali sarebbe attualmente candidabile per la realizzazione di trial clinici a causa della sua bassa tossicità. Il risultato è stato ottenuto dall’equipe di ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze guidata dal professor Wenhao Dai.

Coronavirus, due nuovi farmaci in Cina

I due composti sono stati denominati al momento 11a e 11b e secondo quanto riferito da un articolo pubblicato sulla rivista Science andrebbe a bloccare la cosiddetta proteasi del coronavirus, vale a dire l’enzima che permette all’agente patogeno di replicarsi e diffondersi all’interno delle cellule umane.

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Sempre secondo lo stesso articolo, malgrado siano stati al momento testati entrambi i farmaci sugli animali l’11a sembra essere quello più indicato per una successiva fase di sperimentazioni cliniche. La creazione dei farmaci è stata inoltre resa possibile grazie allo studio della struttura molecolare del coronavirus Sars-CoV-2 e più precisamente dall’osservazione dell’enzima che agisce sulla proteasi: ciò ha permesso di sviluppare una molecola che inibisse questo processo.

Il precedente studio tedesco

La ricerca promossa dall’Accademia delle scienza cinese arriva circa un mese dopo la scoperta fatta degli scienziati dell’Università di Lubecca, che alla fine di marzo avevano individuato 13B: cioè una molecola che inibisce l’enzima proteasi usato dal virus per replicarsi nelle cellule infette. Per identificare la molecola, il team di ricerca guidato dal virologo Rolf Hilgenfeld aveva decodificato la struttura della principale proteasi virale (Mpro o anche 3CLpro) del Sars-CoV-2, utilizzando una luce a raggi X ad alta intensità generata dal sincrotrone Bessy II dell’Helmholtz-Zentrum di Berlino.