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Coronavirus, registrato calo delle vaccinazioni pediatriche

vaccini in calo

In seguito all'emergenza coronavirus si è registrato un calo delle vaccinazioni e si teme l'origine di pericolosi focolai.

In seguito all’emergenza coronavirus si è registrato un calo delle vaccinazioni pediatriche. A partire dal morbillo, passando per rosolia, pertosse, varicella e difterite, sono molte le malattie che potrebbero dar vita a pericolosi focolai.

Registrato calo delle vaccinazioni pediatriche

Come dichiarato all’AGI da Giuseppe Mele, presidente della Società Italiana di Medici Pediatri e responsabile scientifico dei corsi Ecm di Consulcesi dedicati ai vaccini: “Nel nostro paese abbiamo registrato un calo delle vaccinazioni che si aggira tra il 10 e il 20 per cento“. In particolare “in alcune regioni il calo è stato più significativo di altre e anche il solo rallentamento potrebbe creare modifiche nelle tempistiche, che andrebbero invece rispettate, e che alla fine potrebbero vanificare il nostro impegno di immunizzare adeguatamente i bambini”.

Tra le regioni in cui si è assistito ad un evidente calo delle vaccinazioni si annovera la Calabria. Come affermato da Domenico Minasi, presidente della sezione calabrese della Società italiana di pediatria e dell’Associazione pediatri ospedalieri italiani, nel corso di un’intervista alla Gazzetta del Sud: “Nella nostra provincia, il calo nei vari centri vaccinali, che non hanno mai chiuso, ha raggiunto punte del 70-80% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019”.

Per quanto riguarda la Capitale, inoltre, come dichiarato da Roberto Ieraci, referente scientifico per le vaccinazioni della Asl Roma 1: “Nonostante abbiamo continuato a garantire la disponibilità dei servizi vaccinali, pur adeguandoci alle misure di precauzione per l’emergenza Covid-19, da marzo ad aprile 2020 abbiamo registrato un calo delle vaccinazioni del 28-29 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2019”. Per poi aggiungere: “Un piccolo rallentamento ce lo aspettavamo, considerate le misure necessarie di distanziamento e igiene che ogni centro deve garantire, ma il calo è dipeso probabilmente più dai timori dei genitori che da una variazione della nostra disponibilità“.

Mentre Giacomo Biasucci, presidente della sezione dell’Emilia Romagna della Società italiana di pediatria, sempre all’AGI ha riferito: “Per fare un esempio, nell’Asl di Piacenza, nonostante la necessaria riorganizzazione dei servizi vaccinali, rispetto al primo trimestre del 2019, in quello del 2020 abbiamo registrato un calo del 3,5 per cento nella somministrazione della prima dose di esavalente e un calo del 4 per cento nella somministrazione del trivalente, quello de morbillo, parotite e rosolia”.