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Latte materno come medicinale per il coronavirus: lo studio olandese

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I ricercatori olandesi stanno analizzando il latte materno di mamme contagiate dal coronavirus: gli anticorpi si trasmetterebbero ai neonati.

Latte materno di chi ha avuto il coronavirus come medicinale per i pazienti più vulnerabili. È questa l’ipotesi alla quale stanno lavorando i ricercatori olandesi dell’ospedale universitario Umc di Amsterdam. Allo studio, già avviato, che ha l’obiettivo di utilizzare il latte allo stesso modo del plasma, hanno già chiesto di partecipare quasi mille molte donne che hanno inviato la domanda all’indirizzo mail dell’ospedale covid.milk@amsterdamumc.nl.

Coronavirus, la ricerca sul latte materno

I ricercatori al momento stanno analizzando il latte materno di circa cento mamme che allattano e che sono state contagiate dal coronavirus. Un alimento preziosissimo secondo gli studiosi che potrebbe avere addirittura un effetto preventivo contro la temuta Covid-19. “Sappiamo che il latte materno protegge i neonati dalle infezioni respiratorie. – ha detto Britt van Keulen della Dutch Mother’s Milk Bank della Amsterdam Udc – Questo perché nel latte materno ci sono anticorpi. Allattando al seno, la madre trasmette i propri anticorpi a suo figlio”.

Il precedente nel 2003

L’idea di utilizzare il latte materno proviene dal fatto che nel caso della Sars nell’alimento furono rinvenuti appunto gli anticorpi contro il virus. Nel 2003 una donna incinta contrasse la Sars, diede alla luce un bimbo sano e nel suo latte si trovavano gli anticorpi.

Pastorizzazione necessaria

Dunque il primo scopo è verificare se ciò accade anche nel caso del coronavirus, poi sarà necessario capire se quegli anticorpi sono in grado di sopravvivere ad un processo di pastorizzazione. “Il riscaldamento del latte materno – ha spiegato van Keulen – è necessario perché uccide i patogeni. Una parte degli anticorpi andrà sicuramente persa. Ma pensiamo, basandoci su studi precedenti, che ne rimarranno abbastanza”.