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Cause di mortalità nel mondo: il coronavirus è al nono posto

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Il coronavirus non è in cima alle principali cause di mortalità del mondo: la fame produce un numero di vittime quattordici volte maggiore.

Stando ai dati di giovedì 30 aprile 2020 i decessi per coronavirus accertati ammontano a 228.611 su un totale di oltre tre milioni di infetti. Una cifra alta ma che non può competere con i numeri decisamente maggiori relativi alle vittime di fame, fumo o alcol. Delle cause di mortalità nel mondo, l’infezione in corso si trova infatti al nono posto.

Cause di mortalità nel mondo

Tenendo conto delle stime del primo trimestre del 2020, il coronavirus è infatti in fondo alla classifica dei principali motivi che conducono alla morte. Sul sito Worldometer, un punto di riferimento a livello statistico basato su fonti ufficiali di Oms, Unicef e altri organismi internazionali, si può notare come la maggior parte delle persone morte nel 2020 sia deceduta per fame. Il loro numero è pari a 3.294.331, vale a dire circa quattordici volte quello delle vittime di coronavirus.

La fame resta dunque la principale causa di mortalità al mondo seguita da fumo e alcol, che contano rispettivamente 1.472.469 e 736.695 decessi. Basti pensare che in un solo giorno vengono in media fumate otto miliardi di sigarette. Si tratta di cifre sei e tre volte più grandi rispetto a quelle relative all’emergenza sanitaria. Tra le altre cause che hanno prodotto più morti vi sono poi l’Aids (495.158), gli incidenti d’auto (397.609), i suicidi (315.862), la malaria (288.917) e le malattie legate all’acqua (248.052).

Il gradino successivo a quello dei decessi per coronavirus è occupato dai morti per influenza stagionale. Colpisce che questo numero sia circa pari alla metà, ovvero 143.272. Una cifra che sottolinea come l’infezione sia di gran lunga più letale di una semplice influenza ma molto meno rispetto ad altre circostanze.