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Plasmaterapia, a Pisa le prime infusioni ai pazienti

Plasmaterapia Pisa prime infusioni

A Pisa le prime infusioni di plasma ai pazienti, la plasmaterapia entra nella fase di sperimentazione.

In Italia prende sempre più piede l’ipotesi di curare i postivi al coronavirus con la cosiddetta plasamateria, ovvero con l’infusione ai pazienti del plasma dei guariti che hanno sviluppato gli anticorpi alla malattia. É tutto ancora in fase di sperimentazione, ma i primi risultati sembrano dare giuste speranze. All’ospedale di Pisa, nello specifico, sono cominciate le prime infusioni ai pazienti. Dei due pazienti sottoposti alla cura sperimentale, solo un rientra nel protocollo, mentre l’altro ne ha beneficiato per uso compassionevole.

Plasmaterapia, a Pisa le prime infusioni ai pazienti

Il coordinatore della sperimentazione, l’infettivologo dell’Aoup, Francesco Menichetti, ha così parlato di quanto stia avvenendo nell’ospedale di Pisa: “Il fatto importante è che siamo partiti e ora dovremo monitorare l’efficacia di questa terapia, ma i primi riscontri sono buoni. Posso dire solo che si tratta di due pazienti ricoverati all’ospedale di Cisanello: uno in terapia intensiva e uno in un reparto Covid”.

Un buon esito delle sperimentazioni rappresenterebbe un grande passo in avanti per sconfiggere l’emergenza, ma la difficoltà più grande sembra essere quella di reperire donatori adeguati: “L’iter è piuttosto complesso perché non è come selezionare normali donatori di sangue, di età compresa, se lo fanno abitualmente, tra i 18 e i 65 anni o fino a 60 anni, se sono donatori occasionali – ha chiarito Menichetti – Occorre anche valutare se i determinati soggetti possono donare oppure no in base al loro complessivo stato di salute. E questa è una malattia che colpisce per lo più gli anziani, con patologie pregresse che potrebbero inficiare la donazione anche se guariti. Insomma, solo il 15-20 per cento dei potenziali donatori risultano idonei per la terapia”.