> > Coronavirus, i test sierologici sono davvero affidabili?

Coronavirus, i test sierologici sono davvero affidabili?

test sierologici

I test sierologici sono importanti per determinare se una persona ha sviluppato gli anticorpi o meno: ma sono davvero affidabili?

I test sierologici sono importanti per determinare se una persona è entrata in contatto con il virus (e possa aver sviluppato gli anticorpi) o meno: ma sono davvero affidabili? Il test si basa, appunto, sulla ricerca degli anticorpi per Sars CoV-2 che possono essere di due tipi:

  1. IgM (Immunoglobuline M), che vengono prodotte per prime in ordine di tempo.
  2. IgG (Immunoglobuline G), che si sviluppano successivamente (in genere un paio di settimane dopo l’inizio dell’infezione).

Pare però che siano emersi dubbi e perplessità sulla reale efficacia di questi esami. Alcuni ritengono che possano rivelarsi utili per gruppi di persone o per stimare quanto siamo vicini dall’immunità di gregge.

Test sierologici, quanto sono affidabili?

Una delle prime perplessità avanzate dagli scienziati rispetto a quanto siano affidabili i test sierologici riguarda il numero di persone che vi è stato sottoposto. Pare infatti che siano ancora troppo pochi gli individui che hanno svolto questi esami e dunque la loro efficacia risulta limitata. Ciò è dovuto al fatto che esistono falsi positivi che producono e che potrebbero gonfiare le stime del tasso di infezione.

Le criticità rilevate rispetto ai test sierologici sono tre: la prima riguarda appunto i falsi positivi. Infatti, questi pazienti portare a credere di essere immuni anche quando in realtà non lo sono. Un secondo punto importante è relativo al fatto che aver prodotto gli anticorpi non esclude di aver superato la malattia: in altre parole, il virus potrebbe essere ancora nel corpo. Per ovviare al problema è possibile effettuare anche il tampone. Infine, un ultimo problema riguarda l’incognita dell’immunità: pare che tutti i pazienti guariti sviluppino gli anticorpi.