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Coronavirus, vaccino di Oxford riduce la carica virale nelle scimmie

Laboratori

Un vaccino contro il coronavirus dell'università di Oxford "ridurrebbe significativamente la carica virale" nelle scimmie.

Secondo quanto riportato all’interno di uno studio di Oxford un vaccino contro il coronavirus “ridurrebbe significativamente la carica virale” nelle scimmie. Gli esperti affermano che i risultati dello stesso sono “molto incoraggianti”.

Coronavirus, da Oxford un vaccino promettente

Un candidato per essere il vaccino contro il coronavirus dell’università di Oxford sta mostrando segni promettenti. Somministrata metà dose a sei scimmie starebbe “riducendo significativamente la carica virale“. Secondo quanto scritto da Science focus il vaccino già in test sugli uomini è risultato efficace anche nella prevenzione di danni ai polmoni e in generale agli organi che possono essere gravemente colpiti dal virus.

Nella corsa alla ricerca del vaccino contro il Covid-19 questo sembra avvicinarsi molto. “Abbiamo osservato una carica virale significativamente ridotta nel liquido di lavaggio broncoalveolare e nel tessuto del tratto respiratorio di animali vaccinati e non è stata osservata polmonite nei macachi rhesus vaccinati – scrivono i ricercatori -. È importante sottolineare che non è stata osservata alcuna evidenza di malattia potenziata dal sistema immunitario a seguito di una sfida virale negli animali vaccinati”.

Il professore di farmacoepidemiologia della London School of Hygiene and Tropical Medicine Stephen Evans, sostiene che i risultati siano buoni: “La scoperta più importante è la combinazione di notevole efficacia in termini di carica virale e successiva polmonite, ma nessuna evidenza di malattia immuno-potenziata. Quest’ultimo è stato un problema per i vaccini in generale, ad esempio con quelli contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) e per i vaccini SARS. Questo studio è molto incoraggiante“.