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Coronavirus, Silvio Garattini: "Patto mondiale per vaccino"

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Il ricercatore paventa possibili alleanze tra colossi che potrebbero rendere complicata la ricerca del vaccino all'Italia, con costi esorbitanti.

Silvio Garattini, fondatore dell’Istituti Mario Negri, si è mostrato lungimirante sul tema del vaccino, affermando la necessità di tenersi pronti e agire in futuro per un patto tra nazioni che consenta un dialogo per la distribuzione equa. Alleanze politiche in Europa per consentire l’equità di acceso ai vaccini per tutti.

Garattini: “Alleanza europea per vaccino”

I tempi per la creazione di un vaccino sono ancora lunghi, ma Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri invita alla lungimiranza politica, per evitare costi titanici in un futuro non troppo lontano: “Quando arriveremo ad avere un vaccino i costi potrebbero essere molto molto elevati e allora bisognerà farsi trovare pronti e agire per tempo. Una dose potrebbe costare fino a mille euro e solo per l’Italia servirebbero almeno 50 miliardi per poterlo fare a tutti, una cifra insostenibil”.

Bisogna lavorare a una strategia e sarebbe bene farlo con altri Paesi. Dobbiamo stare attenti a cosa succede dal punto di vista del prezzo- prevede Garattini– tenendo conto che, tra l’altro, molti di questi che stanno sviluppando vaccini hanno già ricevuto sovvenzioni pubbliche e da fondazioni private.

Un bene comune

Continua Garattini in questa intervista rilasciata al Messaggero: “Il vaccino dev’essere un bene comune. La licenza obbligatoria è una strada efficace che negli anni scorsi si è già percorsa. Ci sono le modalità per ottenere i risultati, l’importante però è pensarci prima. Quando arriverà il vaccino sarà già tardi e per i governi sarà molto più difficile contrattare”.

In conclusione, il ricercatore rinnova il suo monito: “L’Europa ha l’occasione di fare qualcosa di unico se vuole che tutti i suoi Paesi abbiano il vaccino. Innanzitutto può suggerire una serie di sedi in cui si può produrre e allacciare rapporti con Stati e aziende. La salute è sempre stata fuori dalle aree di collaborazione fra i Paesi dell’Unione, la pandemia potrebbe finalmente far scattare l’ora della solidarietà sanitaria.