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Test sierologici, immunologo spiega se sono affidabili

Mantovani

Test sierologici, il commento dell'immunologo Mantovani: "Sono uno strumento prezioso, ma non possono dare la patente d'immunità"

Mentre le Regioni si preparano a riaprire, il tema centrale è quello della patente di immunità per i turisti. Ma ha senso fare i test sierologici alle persone che entrano in Regione per capire se hanno sviluppato il Covid? Risponde l’immunologo Alberto Mantovani.

Test sierologici e patente immunità

“Lo ripeto da tempo e lo sostiene anche l’Organizzazione mondiale della Sanità: questi test per la ricerca di anticorpi per Sars-CoV 2 sono uno strumento prezioso per valutare la prevalenza e la diffusione del virus e in alcune condizioni cliniche, ma non danno una patente di immunità“. Così l’immunologo Alberto Mantovani risponde a una domanda del Corriere su quanto possa aver senso effettuare i test sierologici ai turisti. “Sul singolo a oggi ancora non sappiamo se la presenza di una certa quantità di anticorpi è la spia di una risposta immunitaria che assicura protezione contro l’infezione.”

L’affidabilità dei test sierologici

Mantovani, poi, risponde circa l’affidabilità dei test sierologici. “Lo Stato e la Regione Lombardia hanno scelto due test a mio avviso validi. Ricordiamoci che per i sierologici sulle malattie infettive sono richiesti alti livelli di specificità e sensibilità (oltre 97%) per evitare il più possibile i falsi positivi e i falsi negativi. Oggi sono in commercio un centinaio di test, ma molti, forse la maggioranza non sono stati validati in modo rigoroso -continua l’immunologo-. Il governo britannico ne ha acquistato e buttato via 35 milioni rivelatisi inaffidabili. Indipendentemente dalla qualità del test una persona con la presunzione di essere immune può essere indotta decidere di non usare la mascherina o di non rispettare il distanziamento sociale: invece potrebbe ammalarsi e comunque portare in giro il virus”.