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Coronavirus, bambini meno contagiosi degli adulti: lo studio

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Per quanto riguarda la trasmissione del coronavirus secondo lo studio di Parigi, i bambini sarebbero meno contagiosi degli adulti.

Secondo uno studio francese, al contrario di quanto dichiarato dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, i bambini sarebbero meno contagiosi rispetto agli adulti. Su un campione di 605 bambini della regione di Parigi, tra le zone più colpite della Francia, meno del 2% sarebbe risultato positivo al test virologico. Rimangono limiti sul fronte del test sierologico, dove la percentuale aumenta sensibilmente.

Coronavirus, lo studio: “Bambini meno contagiosi”

All’inizio dell’epidemia di coronavirus si pensava che i bambini fossero i portatori naturali del virus, ma dopo mesi di studio pare che siano al contrario meno contagiosi degli adulti. Questo è quanto afferma uno studio francese che ha preso come campione circa 600 bambini della regione di Parigi, la zone più colpita della Francia.

Non sapevamo nulla di questo virus 3 o 4 mesi fa, ma ora sappiamo che i bambini sono meno portatori, sono meno contagiati“, ha dichiarato il professor Robert Cohen, infettivologo pediatrico presso l’ospedale di Créteil, nonché vicepresidente della Società pediatrica francese che ha coordinato questa ricerca dal 14 aprile al 12 maggio.

Contagi in famiglia

“In una regione fortemente colpita dall’epidemia come la regione di Parigi, pochissimi bambini (1,8%) sono risultati positivi al test virologico“. Questo è ciò che affermano gli autori di questo studio, ma aggiungo anche: “Ma il tasso di bambini che sono risultati positivi al test sierologico è risultato più alto, con il 10,7%“.

Dei 65 bambini positivi, secondo lo studio, l’87,3% avrebbe avuto contatti confermati o sospetti con altri membri positiv in famiglia, principalmente adulti. Questo studio però presenta dei limiti, come una possibile sovrarappresentazione della famiglie colpite durante il lockdown.

Secondo quanto afferma l’agenzia Sanitaria Santé Publique France (SpF), i casi pediatrici nel mondo collegati al covid si aggirano tra l‘1 e 5%, dove rimangono eccezioni su forme gravi e decessi tra i pazienti giovani.