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Coronavirus, mavrilimumab abbatte mortalità da Covid-19: lo studio italiano

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Scienziati italiani del San Raffaele hanno dimostrato che l’anticorpo monoclonale mavrilimumab riduce la mortalità da Covid-19.

Dopo le voci sull’Avigan, farmaco che pare sia stato molto usato in Giappone, e i dubbi sul vaccino utile a debellare il coronavirus, ricercatori italiani dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Università Vita-Salute di Milano hanno dimostrato che l’anticorpo monoclonale mavrilimumab è in grado di ridurre la mortalità da Covid-19.

Coronavirus, mavrilimumab riduce mortalità da Covid-19

L’infusione dell’anticorpo monoclonale mavrilimumab sembra dare risultati promettenti. I medici ne consigliano l’uso per combattere l’artrite reumatoide. Nei pazienti risultati positivi al Covid-19, invece, garantirebbe una guarigione anticipata e soprattutto una riduzione del tasso di mortalità. Al momento, il mavrilimumab rappresenta uno dei migliori farmaci per il trattamento dei pazienti gravi affetti da coronavirus. Tuttavia, gli esiti finora riscontrati devono essere confermati da ulteriori studi clinici e controllati con un placebo.

A condurre lo studio, il reumatologo Giacomo De Luca e il professor Lorenzo Dagna, primario dell’Unità Clinica di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie Rare e docente presso l’ateneo milanese. Ha partecipato alla ricerca anche il professor Alberto Zangrillo. Con loro anche il professor Fabio Ciceri, docente di Ematologia e Trapianto di Midollo ed esperto di ricerca clinica.

Lo studio

Il gruppo di ricerca ha coinvolto 39 pazienti risultati positivi al virus e ricoverati presso il nosocomio lombardo tra il 17 marzo e il 15 aprile del 2020. 13 dei 39 pazienti, con un età media di 57 anni e per il 92% di sesso maschile, sono stati sottoposti al trattamento standard anti Covid e a quello sperimentale con l’anticorpo monoclonale.

Gli esperti hanno poi messo a confronto il loro percorso di miglioramento con quello degli altri 26 pazienti, dall’età media di 60 anni e, anche in tal caso, principalmente uomini (62%). Per questo gruppo, invece, i ricercatori si sono serviti solo della terapia standard. Al 28esimo giorno dall’avvio della terapia, tutti i pazienti trattati con mavrilimumab hanno riscontrato diversi miglioramenti, a differenza del secondo gruppo. Nessuno dei malati trattati con l’anticorpo monoclonale è deceduto. Al contrario 7 pazienti a cui è stata somministrata la sola terapia standard sono morti.

Inoltre, al 14esimo giorno, la febbre è passata nel 91% dei casi, contro il 61% di quelli del gruppo di controllo. Il mavrilimumab non ha provocato gravi controindicazioni.

In un comunicato stampa, il dottor De Luca ha fatto sapere i pazienti ai quali i medici hanno somministrato l’anticorpo monoclonale sono stati dimessi in media 10 giorni prima rispetto a quelli del gruppo di controllo.

Perché mavrilimumab è efficace?

Si tratta di un farmaco immunosoppressore progettato per bloccare una specifica molecola (chiamata GM-CSF) prodotta dal sistema immunitario e legata al processo infiammatorio. Il coronavirus può provocare reazioni immunitarie spropositate, danneggiando seriamente gli organi e, talvolta, portando alla morte. Farmaci antiinfiammatori come il tocilizumab, il desametasone e il mavrilimumab – usato contro le complicazioni dell’arterite a cellule giganti – possono rivelarsi utili nel trattamento del Covid-19, soprattutto se somministrati precocemente.

“L’idea di bloccare la molecola GM-CSF per contrastare Covid-19 è nata proprio dalla nostra esperienza sull’arterite a cellule giganti. Oggi siamo i primi al mondo a dimostrare che si tratta di una strategia sicura ed efficace contro il Covid-19”, ha commentato Lorenzo Dagna. Quindi ha aggiunto: “Sono risultati che confermano l’importanza di interferire il più in alto possibile nella cascata di segnali infiammatori che causa la malattia”. Tuttavia, ha precisato: “Dovranno essere confermati in studi più ampi. Così si potrà controllare l’efficacia del farmaco rispetto a un placebo”.