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Coronavirus, lo studio: un malato di tumore su 3 in Europa è morto

Coronavirus malato di tumore

Un malato di tumore su tre che ha contratto il coronavirus in Europa è morto: il nuovo studio dei ricercatori.

Uno studio condotto su quasi 900 pazienti europei, che vede l’Italia in prima fila, ha messo in evidenza come il coronavirus sia stato letale per un malato di tumore su tre. Le conclusioni indicano che tre quarti di loro ha sviluppato almeno una complicanza da Covid-19 e che la mortalità nei malati di tumore è in media del 33%, ma è alta soprattutto nel sesso maschile, negli over 65 e in chi ha almeno altre due patologie importanti, per esempio ipertensione e diabete. Se il tumore era in fase di progressione, poi, la prognosi è stata peggiore, mentre non influenzano il decorso dell’infezione virale le terapie oncologiche in atto.

Coronavirus malato di tumore

Fin dai primi mesi della pandemia era evidente come il coronavirus colpisse letalmente soprattutto chi soffriva già di altre patologie, salvo poi diffondersi talmente tanto da risultare un pericolo per tutti i cittadini. I dati cinesi diffusi a fine marzo in merito ai tassi di mortalità del Covid-19 mostravano come ad avere maggiori complicazioni fossero le persone più avanti con gli anni e quelle che soffrivano di alcune malattie croniche come il diabete o patologie cardiovascolari. Inoltre circa il 20% dei decessi per Covid19 si registrava in persone con una diagnosi di tumore nei cinque anni precedenti.

Il nuovo studio internazionale OnCovid, appena pubblicato sulla rivista ufficiale della Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR) Cancer Discovery e coordinato dall’Università del Piemonte Orientale a Novara insieme all’Imperial College di Londra, riporta la storia naturale di 890 pazienti oncologici ricoverati per Coronavirus in 19 centri italiani, inglesi, spagnoli e tedeschi durante i mesi di marzo e aprile, seguiti poi fino a metà maggio. Il primo dato che emerge è che a rischiare maggiormente siano i pazienti maschi: la mortalità è infatti del 41% contro il 26% delle donne (nel caso del tumore al seno, scende al 15%, il più basso rispetto a tutti gli altri tipi di tumore). Le neoplasie ematologiche sono invece quelle con un decorso peggiore. Scontato, ma ora confermato da numeri, il dato sulla mortalità tra gli over 65: più che doppia rispetto a quella dei più giovani. E lo stesso vale per chi soffre di altre due malattie oltre al tumore.

Il commento allo studio

La Alessandra Gennari, professoressa associata di oncologia al Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale a Novara, ha così commentato la ricerca: “I dati dell’indagine mostrano innanzitutto che tre pazienti su quattro manifestano complicazioni da Covid-19, prima fra tutte la necessità di ossigeno-terapia più o meno invasiva. L’infezione comporta il decesso nel 33% dei pazienti con tumore, con differenze significative fra i Paesi: nel Regno Unito, per esempio, la mortalità sale al 44% rispetto al 33% dell’Italia e il 30% della Spagna. Ci sono poi differenze sostanziali correlate alle caratteristiche del malato: essere sottoposti alle terapie antitumorali (chemioterapici, farmaci a bersaglio molecolare o immunoterapici) non incide in alcun modo sulla mortalità da Covid-19, come invece si era temuto inizialmente, mentre contano invece molto di più caratteristiche del malato come l’età, la presenza di altre patologie o lo sviluppo delle complicanzioni”. “Queste informazioni – conclude a Gennari – sono utili per poter calcolare la differenza di rischio nei pazienti oncologici che contraggono il virus e poter così decidere al meglio le strategie di intervento, ottimizzandone la gestione nei prossimi mesi in cui il virus continuerà a circolare e a essere una minaccia. Innanzitutto, è fondamentale che i pazienti oncologici non siano “abbandonati” a causa della pandemia: la diagnosi e i trattamenti antitumorali sono essenziali”.