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Coronavirus, tra i sintomi anche il mal di pancia: "Attenzione"

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Non solo febbre e tosse tra i sintomi da coronavirus da tenere sotto controllo. Lo studio di ricercatori italiani parla anche di dolori addominali.

Tra i sintomi da coronavirus da non sottovalutare anche il mal di pancia: è l’allarme lanciato da un gruppo di ricercatori italiani nelle ultime ore. Non solo febbre e tosse, dunque, possono indicare la presenza di covid-19 nel nostro sistema immunitario. In queste settimane di ricerca, grazie all’analisi di sempre più pazienti, sono diversi i sintomi da coronavirus che si sono registrati: l’ultimo, in ordine cronologico, è la perdita d’olfatto. Adesso, però, non bisogna tralasciare neanche la presenza di dolori addominali e conseguente mal di pancia. Lo studio italiano, condotto da ricercatori dell’Università Sapienza e Tor vergata di Roma, è stato pubblicato sul Cureus journal of medical science.

Coronavirus sintomi: dolori addominali

Secondo questa ricerca, dunque, si ritiene che i disturbi gastrointestinali possano rappresentare un allarme del coronavirus. In molti pazienti, secondo le prime stime, mal di pancia e dolori addominali compaiono prima ancora dei classici problemi respiratori o addirittura restano gli unici sintomi da coronavirus. Da qui l’invito dei ricercatori a non sottovalutarne la comparsa. Secondo Massimiliano Cipriano, ricercatore del Dipartimento di Chirurgia laparoscopica del Policlinico Umberto I di Roma: “Prima della manifestazione dei sintomi respiratori, una parte significativa dei pazienti con Covid-19 può presentare diarrea, nausea, vomito e fastidio addominale”.

Per i ricercatori italiani è necessario monitorare quei pazienti che presentano: “Disturbi gastrointestinali iniziali in modo da diagnosticare per tempo il contagio e intervenire in anticipo iniziando prima le cure e la quarantena per controllare la diffusione del virus”. Oltre Cipriano, tra gli autori dello studio ci sono anche Enzo Ruberti, del Dipartimento di Neurologia della Sapienza di Roma e Andrea Giacalone del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’università capitolina di Tor Vergata.

Coronavirus nelle feci

Il coronavirus resta nelle feci: è questo un primo risultato della ricerca effettuata dall’Università Sapienza e Tor Vergata di Roma. I dati analizzati dalla ricerca, infatti, dimostrano come l’Rna virale è presente nelle feci di individui infetti e che può persistere anche dopo la scomparsa dei sintomi respiratori e quando i tamponi oro-faringei risultano negativi.