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Polmonite bilaterale: cos'è l'infezione che ha colpito Silvio Berlusconi

Polmonite bilaterale cos'è

É molto frequente nei pazienti con coronavirus e ha toccato anche SIlvio Berlusconi: cos'è la polmonite bilaterale?

La polmonite bilaterale è una delle conseguenze più tipiche del coronavirus e, tra gli altri, ha colpito anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: cos’è, quali sono i principali sintomi e come avviene la sua diagnosi.

Cos’è la polmonite bilaterale

La polmonite è un’infiammazione acuta dei polmoni generalmente causata da batteri ma anche da funghi e virus. L’aggettivo bilaterale indica che interessa entrambi i polmoni. I sintomi più tipici sono febbre, tosse, mancanza di fiato, brividi, stanchezza e malessere generale. A questi, che non sempre sono presenti tutti contemporaneamente, si aggiunge l’espettorato con sangue che è però molto più raro.

Per diagnosticare la polmonite bilaterale serve una radiografia al torace. Per evitare l’esposizione ai raggi in soggetti più delicati, come bambini e donne incinte, si può ricorrere anche all’ecografia toracica. Qualora la radiografica dovesse essere negativa, si renderebbe necessaria una Tac come è accaduto nel caso di Silvio Berlusconi.


Come spiegato da Sergio Harari, direttore del Dipartimento di Medicina e dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano, le persone più a rischio sono coloro che soffrono di malattie croniche o di patologie cardio-respiratorie i fumatori, gli anziani, i bambini e tutte le persone immunodepresse. Ogni anno in Italia si registrano circa 150 mila casi di polmonite tra cui 9 mila decessi. Si tratta di uno dei dati più passi d’Europa ma “rimane ancora importante“.