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Vaccino coronavirus, le sei aziende che hanno stretto accordi con l'Ue

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Oltre ad AstraZeneca-Oxford altre cinque aziende farmaceutiche stanno al momento lavorando su un vaccino anti coronavirus dopo accordi presi con l'Ue.

Continua la sperimentazione di un vaccino contro il coronavirus che possa essere disponibile entro la fine di quest’anno, con decine di aziende farmaceutiche in tutto il mondo al lavoro in quella che ormai è divenuta una vera e propria corse contro il tempo. In Europa l’Ue ha stretto accordi preliminari con sei realtà di questo settore al fine di assicurarsi una fornitura adeguata di vaccini una volta adeguata di dosi quando verrà avviata la distribuzione, ma al momento l’unico contratto definitivo è quello con AstraZeneca, che ha recentemente bloccato la sperimentazione del suo vaccino a seguito di una reazione anomala in un volontario.

Coronavirus, le sei aziende in corsa per il vaccino

Oltre ad AstraZeneca però ci sono attualmente altre cinque aziende con cui l’Ue ha stretto accordi preliminari per la distribuzione di un miliardo e 205 milioni di dosi di vaccino. Esse sono la multinazionale francese Sanofi, con un accordo per la fornitura di 300 milioni di dosi assieme alla britannica GSk; l’aziende biotecnologica tedesca Curevac per 225 milioni; l’americana Johnson&Johnson per 200 milioni; il consorzio BioNTech e Pfizer per 200 milioni di dosi e infine l’azienda americana Moderna per altre 80 milioni di dosi.

Come già detto, al momento solo AstraZeneca ha firmato un contratto definito per la fornitura dei vaccini, ma come specificato ai microfoni del quotidiano El Pais da Cesar Hernandez, capo del dipartimento dei medicinali per uso umano presso l’Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari, è abbastanza prevedibile che: Arriveranno tutti alla firma dell’accordo, come è successo con Oxford, c’è una trattativa simile con tutti loro, in cui viene stabilito un acquisto anticipato di un volume di dosi e un piano di consegna in base alle capacità produttive delle aziende”. Per ore tuttavia nessuna delle azienda coinvolte è riuscita a dimostrare l’efficacia e la sicurezza del vaccino, anche se alcune sono molto vicine a tale traguardo.

Hernandez ha inoltre affermato che le prime dosi del vaccino dovrebbero essere distribuite tra fine di quest’anno e l’inizio di quello successivo, con tempistiche similari per praticamente tutte le aziende coinvolte dall’Ue: Tuttavia, la recente interruzione dei test da parte di AstraZeneca potrebbe rallentare il processo di sperimentazione: “Possono passare ore, giorni o settimane prima che un comitato scientifico indipendente possa scoprire a cosa era dovuto quell’effetto negativo”.