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Covid attacca anche fegato, reni e midollo: lo studio

Covid agisce su fegato reni e midollo

Uno studio al quale ha collaborato un team di ricerca dello Spallanzani ha dimostrato che il Coronavirus attacca anche fegato, reni e midollo.

Il Coronavirus non attacca soltanto cuore e polmoni. Lo dimostra uno studio al quale ha collaborato l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma. La ricerca che è stata tra l’altro pubblicata sul “The Journal of Infectious Diseases”, ha rilevato attraverso l’autopsia di 22 cadaveri deceduti a causa del Coronavirus, delle significative alterazioni a fegato, reni, midollo osseo e milza. Non solo. I cadaveri analizzati, la cui media era di 76 anni presentavano per buona parte patologie importanti come diabete, malattie respiratorie o ancora cardiache. Inoltre su tutti i cadaveri analizzati, cuore e polmoni risultavano aumentati di volume. Diversamente la milza aveva subito su tutti i pazienti esaminati una riduzione di volume. Infine nel 30% dei pazienti erano state rilevate delle lesioni a reni e fegato. Non è ancora chiaro inoltre se tali lesioni siano una conseguenza diretta dell’azione del virus o se invece sono state causate da un’anomala risposta del sistema immunitario.

Covid: agisce su fegato, reni e midollo

Uno studio pubblicato dal “Journal of Infectious Diseases” a cui ha collaborato un team di ricerca dell’ospedale Spallanzani di Roma, ha dimostrato che il Coronavirus, oltre a cuore e polmoni, colpisce anche midollo osseo, reni, milza e fegato. La ricerca è stata eseguita analizzando l’esito dell’autopsia di 22 cadaveri morti a causa del Coronavirus. Se da una parte è emerso che la causa del decesso è imputabile ad una insufficienza cardio-respiratoria, è anche vero che dall’autopsia sono state rilevate significative alterazioni ad organi come reni, milza e midollo osseo e fegato. Per quanto riguarda il fegato e i reni, nel 30% dei pazienti, sono state evidenziate delle lesioni specie nei casi in cui erano state riscontrate delle patologie.

Per quanto riguarda i polmoni, è stato evidenziato un aumento del volume. Oltre a ciò è stata evidenziata una sovraregolazione del recettore delle citochine CXCR3. Si tratta di una scoperta fondamentale in quanto proprio questo recettore, potrebbe diventare un punto di riferimento per future terapie. Così come i polmoni, dall’autopsia è emerso un aumento di peso e volume del cuore. Serviranno infine eventuali ricerche per capire se le lesioni a fegato e reni sono dovute ad un’azione diretta del Coronavirus.