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Contatto stretto con un soggetto positivo al coronavirus: cosa fare?

Contatto stretto con un positivo cosa fare

Cosa deve fare e come deve agire un contatto stretto di un soggetto risultato positivo al coronavirus?

Con l’incremento dei contagi diagnosticati quotidianamente, che hanno provato a raggiungere e superare quota 21 mila, aumenta anche il numero di persone che sono venute a stretto contatto con un soggetto poi rivelatosi positivo al coronavirus: cosa bisogna fare in questi casi?

Contatto stretto con un positivo: cosa fare?

A fornire delucidazioni su come si deve agire quando si hanno avuti contatti con un infetto è una circolare diffusa dal Ministero della Salute in data 12 ottobre 2020. Prima di tutto è bene chiarire che con “contatto stretto” si intende un individuo che ha avuto un’interazione prolungata con un contagiato (per esempio un convivente) oppure breve ma significativa (come una conversazione di almeno un quarto d’ora senza mascherina).

Secondo il protocollo è l’ASL di riferimento che inserisce una persone nei registri dei contatti stretti e dunque la avvisa sottoponendola ad una quarantena obbligatoria. Più di frequente può però avvenire di essere informati direttamente dal soggetto risultato positivo. In tal caso sarà lo stesso contatto ad avvisare il proprio medico di base e l’ASL che gli dirà di isolarsi.

La durata dell’isolamento dipenderà dall’effettuazione o meno del tampone. Se non si effettua il tampone e durerà 14 giorni. Se invece ci si sottopone ad un test dopo 10 giorni e questo risulta negativo si potrà tornare alla vita normale senza aspettare ulteriori 4 giorni. Cosa diversa è se al contatto stretto compaiono sintomi compatibili con quelli del virus. In tal caso, se il tampone darà esito positivo seguirà le regole che valgono per i contagiati, se negativo il predetto percorso.