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Covid, scoperti anticorpi in persone non infettate

Covid anticorpi persone non infettate

Anticorpi nelle persone non infettate dal covid, la scoperta grazie ad uno studio del Francis Crick Institute.

Una ricerca britannica del Francis Crick Institute, pubblicata sulla rivista Science, ha scoperto la presenza di anticorpi covid anche in persone non infettate. Una sorta di immunità già esistente data da taluni anticorpi reattivi contro il coronavirus e presenti in soggetti che mai avevano avuto a che fare con il virus. Nello specifico il 5,3% del campione analizzato, 16 adulti su 302, presentavano anticorpi IgG con buona probabilità generati grazie a precedenti infezioni da coronavirus, di raffreddore comune, e “che hanno reagito in modo crociato con la subunità S2 del complesso proteico spike Sars-CoV-2”.

Covid, anticorpi in persone non infettate

Inoltre, si apprende sempre dallo studio, che “la presenza di questi anticorpi IgG cross-reattivi era molto più presente in un’ulteriore coorte di bambini e adolescenti non infetti da Sars-CoV-2 tra 1 e 16 anni: almeno 21 di questi 48 soggetti (43,8%) avevano livelli rilevabili di anticorpi IgG reattivi contro Sars-CoV-2”. La presenza di questo tipo di anticorpi sarebbe dunque fortemente diffusa nei soggetti giovani e nei bambini, il che potrebbe anche spiegare una loro maggiore resistenza al contagio.

“Questi risultati – spiegano i ricercatori del Francis Crick Institute – possono aiutare a spiegare una maggiore suscettibilità a Covid-19 nelle persone anziane e fornire informazioni sul fatto che l’immunità sviluppata rispetto ai coronavirus stagionali offra una protezione contro Sars-CoV-2″. “Sebbene studi precedenti – aggiungono – suggeriscano che l’immunità cross-reattiva non è di lunga durata, la sua presenza può ridurre la trasmissione virale e migliorare i sintomi ed è, quindi, un’importante area di studio”. I risultati ottenuti andranno ora naturalmente arricchiti di maggiori dettagli e dovranno trovare conferma anche in campioni più ampi di popolazione, ma potrebbero rappresentare un’importante arma nella lotta alla pandemia.