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Protocollo per le cure domiciliari, la bozza: no antibiotici e antireumatici

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Paracetamolo nello stadio iniziale e niente antibiotici: cosa prevede la bozza del protocollo per le cure domiciliari dei pazienti Covid.

La bozza su cui i tecnici del Ministero della Salute stanno lavorando per mettere a punto un protocollo di cure domiciliari per i pazienti meno gravi sta già facendo discutere: i medici di base non ne condividono i contenuti ma soprattutto lamentano di non essere stati interpellati.

La bozza del protocollo per le cure domiciliari

Secondo quanto riportato sulla bozza circolata si deduce che le indicazioni terapeutiche sono la somministrazione del paracetamolo per i sintomi febbrili, degli antinfiammatori se il quadro clinico del paziente inizia ad aggravarsi e del cortisone solo in emergenza per evitare di aggredire il sistema immunitario del malato. In più si consiglia l’eparina per le persone che hanno difficoltà a muoversi mentre si sconsiglia l’uso di antibiotici e antireumatici.

Poco prima della diffusione del contenuto della bozza, il segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Silvestro Scotti aveva spiegato quali sono le attuali terapie consigliate dai medici di medicina generale tra marzo e aprile. Vale a dire paracetamolo, ibuprofene e vitamine quando il soggetto è nella fase iniziale. Se invece la febbre si protrae, allora si somministrano anche antibiotici e cortisone. Qualora tutto ciò non dovesse bastare e la quantità di ossigeno del sangue scenda troppo si consiglia un ricovero in ospedale.

Dopo la circolazione del provvedimento i medici hanno contestato il mancato coinvolgimento da parte della Commissione e si sono mostrati contrari alle indicazioni del protocollo. In attesa dell’approvazione il professor Bassetti ne ha redatto uno per la Liguria interpellando i medici che potranno anche usufruire di una consulenza infettivologa telematica per gestire i pazienti a casa evitando, quando possibile, l’ospedalizzazione.